venerdì 14 luglio 2017

Lettera aperta dei lavoratori Slai cobas sc della Pasquinelli a lavoratori che hanno "scarsa memoria" e tradiscono la propria gloriosa storia di lotta...

E' necessario che i lavoratori si rendano conto della posizione del sindacato, in particolare del Ugl, che li rappresentano, attraverso la lettura del verbale ufficiale redatto dalla Regione.
Premesso che sul "primato", è fin troppo facile spiegare a Ugl che se non fosse stato per lo Slai Cobas e le sue/nostre lotte sarebbero davvero ancora tutti disoccupati gli attuali 23 lavoratori... altro che chiacchiere scritte sui fogli. Senza contare che la qualità e la considerazione non si valutano con il numero degli iscritti, milioni di mosche si trastullano e si cibano di letame ma questo non fa del letame una leccornìa.
La storia si cambia con la consapevolezza che le azioni, le lotte forzano gli eventi e trasformano - come è accaduto per noi - i disoccupati in lavoratori, e i lavoratori in persone coscienti dei propri diritti; non con la svendita di diritti acquisiti o procedure di raffreddamento varie. I particolari della nostra lotta sindacale tutti i lavoratori li conoscono bene, ma alcuni hanno scelto la linea del servilismo, di cedere diritti acquisiti, ferie e permessi, svolgere altri servizi per "giustificare" ore già da noi lavorate, in cambio di non si sa bene cosa. Questo ricatto, spacciato per accordo - messo già il giorno dopo sotto i piedi dallo stesso Comune, prefettura, ecc. (e stiamo ancora aspettando il saldo dei nostri stipendi di 3 mesi) - è saltato grazie al rifiuto dei lavoratori Slai Cobas e tanti altri lavoratori che, molto rumorosamente durante l'assemblea, non condividevano la linea dei sindacati a cui erano iscritti, cioè accettare un ricatto che l'ugl oggi rivendica come conquista.

Per quanto riguarda gli esuberi sembra quasi che il ridimensionamento del personale interessi più a ugl che all'Amiu stessa, visto che invece di rivendicare sempre e comunque la continuità lavorativa per tutti e 23 i lavoratori rivanga sempre il discorso esuberi e fantastica su "nuove soluzioni" che riguarderebbero i 9 sfortunati ancor prima che vengano colpiti dalla sventura.

Sul punto della partecipazione a tutti i tavoli della vertenza ex Ancora, stendiamo un velo pietoso perchè 9 anni di lotta vera rispetto a 6 mesi seduti in ufficio non sono paragonabili ne discutibili, su questo basterebbe un piccolo tuffo nella memoria da parte di alcuni lavoratori.

Lo Slai Cobas non può condividere alcuna posizione con sindacati filo padronali alla ugl che scrivono su un foglio: "per mantenere con sacrificio la continuità lavorativa", secondo cui noi lavoratori dovremmo accettare "in attesa del ripristino dell'impianto Pasquinelli... Cigo, formazione, sostegno al reddito, transito giuridico provvisorio", cioè non lavorare e rinunciare ai nostri diritti conquistati con la nostra professionalità e la nostra salute.
Questa linea filopadronale dell'ugl prevede persino di lavorare in presenza di amianto come è avvenuto qualche giorno fà, o di pulire loro il nastro dall'amianto. Forse alla ugl e ai suoi rappresentanti i danni alla salute che provoca l'amianto vanno spiegati, se la definizione asbestosi a loro non è molto chiara pensate alla cicatrizzazione del tessuto polmonare che porta alla morte...

Noi non tolleriamo nessun comportamento che metta a rischio la salute di chi come noi si batte da anni per il diritto al lavoro senza mai scendere a patti sulla salute, quindi sia ben chiaro che la nostra lotta rivendicherà sempre il diritto al lavoro che è imprescindibile da quello della salute.
L'infamia sta nel nascondere l'avvenuta contaminazione dell'ambiente di lavoro e cancellarne le tracce.

In merito alla questione della "clausola di salvaguardia" per le 23 unità assunte a tempo indeterminato dalla soc. Kratos, nel verbale della Regione, ugl, uil, fiadel e cobas confederazione la considerano "superata" quando non lo è affatto. Lo Slai Cobas invece chiede una verifica urgente con l'Amiu prima dell'affidamento del servizio alla nuova ditta, affinché venga indicata formalmente la sussistenza della clausola di salvaguardia per i 23 lavoratori. Per il futuro poi lo Slai cobas chiede l'internalizzazione delle 23 unità nell'Amiu, perchè si tratta di un attività lavorativa strutturale alle competenze Amiu.

La lotta è altra cosa dal "trasferimento giuridico", la lotta è forzare gli eventi per rivendicare diritti; ripetiamo a chi ha scarsa memoria: è solo la nostra lotta che ha già trasformato disoccupati che singolarmente valevano niente in lavoratori, senza accettare mai ricatti che umiliano e calpestano la dignità. Le procedure di raffreddamento servono a rafforzare la controparte e limitare i lavoratori nelle loro scelte degli strumenti di lotta, sminuirne le potenzialità. La lotta invece rafforza i lavoratori, costringe gli amministratori, le ditte, a trovare una soluzione, anche in deroga alle leggi.

La nostra linea di lotta è ben chiara, chi decide di difendere il lavoro la salute e la dignità è con noi, tutti gli altri sono contro.

I lavoratori Slai Cobas p.s.c.
Acclavio Tiziana 
Acclavio Mary
Loperfido Raffaella
Malecore Ivan
Nocito Giuseppe
Malecore Gaetano
Balestra Francesco
Nodelli Salvatore
Blasi Gaetano

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