“Il governo soffia sulla paura per non affrontare i problemi reali”
Nella vicenda della nave Diciotti non c’è soltanto il trattenimento
illegale di 177 persone - vittime di violenze e abusi di ogni genere -
da parte del governo italiano. C’è qualcosa di molto più pericoloso. Ci
sono anzitutto un ministro e un partito che cercano di conquistare
consensi soffiando sulla paura della gente. Si parla di “invasione”,
mentre gli arrivi di migranti in Italia sono quasi completamente cessati
per gli infami accordi fra il precedente governo e le bande criminali
in Libia. Si dice di volere un intervento dell’Europa, ma poi si
spalleggiano quei paesi – come l’Ungheria – che si oppongono a qualsiasi
gestione condivisa del problema.
Per quel ministro e per il suo partito puntare il dito sui migranti è un
modo per distrarre l’attenzione della gente dalle vere emergenze
sociali: la precarietà, la disoccupazione, l’emigrazione di centinaia di
migliaia di giovani. E’ la stessa strategia usata in passato contro i
meridionali, additati come
parassiti del Nord mentre la Lega, al governo
col centrodestra, distruggeva i diritti dei lavoratori, privatizzava e
si appropriava di 49 milioni di Euro di fondi pubblici.
Uno schema che si ripropone con il “governo del cambiamento”, che sta
facendo l’esatto contrario di quello che tanti elettori si aspettavano:
ha legalizzato il lavoro nero con la reintroduzione dei voucher e si
prepara a favorire ricchi ed evasori con la flat tax. Mentre su grandi
questioni come Tav, Tap e Ilva c’è assoluta continuità con i
predecessori, e di abolizione della legge Fornero non si parla più.
Un governo che fa l’interesse di pochi, e cerca di scaricare il
malessere di tanti su un nemico immaginario: lo straniero, il povero,
chi è troppo debole per potersi difendere. Una minaccia per la nostra
democrazia.
Noi crediamo che si debba uscire da questa trappola. Come lavoratori e
lavoratrici, cittadine e cittadini, pensiamo che le migrazioni possano
essere gestite in maniera razionale e umanitaria; crediamo che l’Italia
debba impegnarsi a favorire una soluzione europea, anche disobbedendo ad
assurdi trattati come quello di Dublino, che obbligano i migranti a
chiedere asilo nel primo paese di arrivo; riteniamo urgente un Piano che
combatta le vere cause dell’insicurezza sociale, povertà e
disoccupazione, con investimenti per creare lavoro, riqualificare le
periferie, bonificare il territorio, garantire il diritto alla casa,
alle cure sanitarie, all’istruzione, all’assistenza.
Per questi motivi invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza venerdì
31 agosto. Ci troveremo alle 17:30 di fronte all’ingresso dell’Arsenale,
in via Di Palma, per raggiungere piazza Garibaldi, dove chiederemo un
incontro al Sindaco di Taranto per discutere delle gravi violazioni e
vessazioni a cui sono sottoposti da anni i migranti trasportati
nell’hotspot.
Facciamo appello ai sindaci e ai consigli comunali di tutta la provincia
affinché promuovano consigli monotematici che abbiano a tema la difesa
della democrazia. Siamo consapevoli che non potrà essere la solitaria
azione della Magistratura a ripristinare l’ordine democratico, in quanto
i reati commessi dai ministri devono avere l’autorizzazione del
Parlamento per essere perseguiti. Auspichiamo che i parlamentari 5
Stelle che non accettano il gioco sporco di Salvini escano allo
scoperto, ma non ci facciamo illusioni e continueremo a mobilitarci in
nome dei diritti di tutti e delle libertà democratiche, contro ogni
tentativo di innescare guerre fra poveri.
Rete antirazzista Taranto
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