Ilva, Avvocatura a Di Maio: “Ci sono vizi, ma la gara non è nulla”.
L'Avvocatura generale dello Stato risponde: non c'è un "interesse pubblico" che possa portare all'annullamento d'ufficio della gara che ha consegnato le acciaierie ad ArcelorMittal.
Tanto che l’azienda da giorni, secondo quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it, sta provando a organizzare un nuovo incontro fuori dal tavolo ministeriale per illustrare ai sindacati quel “passo in avanti” promesso prima di Ferragosto quando Arcelor aveva detto di “non aver mai chiuso le porte” ma allo stesso tempo di dover tenere conto “del quadro economico”. Tradotto: il colosso dell’acciaio pronto a subentrare nella gestione dell’Ilva è disponibile ad aumentare il numero dei lavoratori presi in carico rispetto ai 10mila garantiti finora, ma oltre una certa soglia di surplus (quantificata al momento in 300 persone) dovrà rivedere al ribasso il costo del lavoro per singolo riassunto tenendo così invariato l’ammontare totale. Anche perché, raccontano fonti vicine all’azienda, in ogni caso non si arriverà a un transito nella nuova società di tutti gli attuali 13.522 occupati (11.155 se si escludono i dipendenti in cassa integrazione) e per “incentivare” le uscite viene considerato indispensabile creare un “balzello”.
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