domenica 5 agosto 2018

"Carne da macello"! Strage di braccianti migranti nel foggiano!


Quattro braccianti sono morti ed altre 4 sono rimasti feriti nello scontro tra un furgone chiuso con a bordo otto extracomunitari che avevano finito di lavorare nei campi ed un tir carico di pomodori. Le vittime erano impegnate nella raccolta di pomodori. Tre extracomunitari - si è appreso - sono morti sul colpo ed un quarto è morto in ospedale. Sono cittadini nordafricani. Due giovanissimi, avrebbero circa 20 anni, sono della Guinea Bissau e del Gambia. Altre quattro persone sono ricoverate in prognosi riservata. Nessuno di loro aveva con sé documenti Una quinta persona, a quanto sembra si tratta del conducente del tir, è rimasta ferita ma non in modo grave.
Pare che a bordo del furgone vi fossero complessivamente otto persone: quattro sono morte e le altre quattro tutte in gravissime condizioni. Pare che viaggiassero ammassate, neanche sedute nel furgone.
Nell'impatto il carico di pomodori - che veniva trasportato in numerosi cestelli blu - si è rovesciato sull'asfalto. La cabina dove si trovava il conducente del tir si è ribaltata in un campo e il furgone bianco che trasportava i braccianti nell'impatto è diventato un groviglio di lamiere.
La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta per accertare, tra l'altro,  se gli otto immigrati fossero vittime del caporalato.

MELEDETTI! E' ormai da anni che i lavoratori braccianti immigrati che lavorano e vivono nel foggiano denunciano le condizioni bestiali in cui sono costretti a lavorare e a vivere, che denunciano lo sfruttamento dei padroni e padroncini delle campagne che li costringono a lavorare a pochi euro al giorno e per tante, troppe ore. Sono che denunciano la rapina dei caporali sulla miseria di soldi che ricevono, i ricatti, le minacce.
Sono anni che denunciano le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere nei campi; ma anche i vari tentativi di sgombero con la violenza, senza una prospettiva di alloggi che permettano loro di poter continuare a lavorare, o poter viaggiare senza il ricatto dei caporali.
Sono anni che protestano, lottano per contratti, documenti.
Sono anni che si organizzano, con l'aiuto solo di realtà solidali come, proprio nel foggiano, "Campagne in lotta" - (e non certo dei sindacati confederali che ora fanno le lacrime da coccodrillo, come la Cisl) - ma sono anche anni che gli vengono sbattute le porte in faccia da Prefetti, Comuni, questure, che riservano loro invece che soluzioni, denunce, repressione, sgomberi, quando si ribellano.
Ora tutti denunciano. Ma questa è un'altra strage annunciata!
Lo Slai cobas per il sindacato di classe, i migranti autorganizzati di Taranto esprimono tutto il loro dolore e la solidarietà con i migranti, le famiglie dei migranti morti/uccisi, e il loro impegno a portare avanti con più determinazione la lotta.

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