"Nella provincia di Taranto gli addetti all'agricoltura e all'agro alimentare sono 30mila. Nelle campagne, specie nel versante occidentale, vi è stata una radicale trasformazione delle aziende agricole divenute medie aziende, e queste utilizzano massiìcciamnerte braccianti, uomini e donne, tr cui molti immigrati.
Anche nella provincia di Taranto al mattino presto furgoni stipati raccolgono migranti e li portano nelle aziende. E' attraverso questo lavoro,. nero, supersfruttato, che si realizzano ribassi di prezzo, imposti dalla grande distribuzione. I contratti, peraltro assolutamente inadeguati, l'ultimo dei quali è stato siglato nel luglio 2017, non vengono rispettati".
Il caporalato è un falso obiettivo, anche se i caporali esistono, sono anche nel nostro territorio la grande distribuzione e i padroni delle medie aziende i veri responsabili di sfruttamento e lavoro nero.
I sindacati confederali, e anche le iastituzioni, sanno bene tutto questo e ne sono oggettivamente complici o almeno conducono un'azione inadeguata. In zone come quella di Ginosa tutti sanno chi sfrutta in lavoratori migranti, in orari, condizioni di lavoro e salari.
Che dire della Cgil che gira con i suoi funzionati, ad esempio negli ultime settimane è andata nelle campagne di Cadsterllaneta e Ginosa a spiergare alle aziende i vantaggi e i diritti del lavoro legale afficìnchè diventino virtuose.
Diversi migranti, in contatto con lo Slai cobas per il sindacato di classe, sanno bene come stanno le cose, anche se è spesso difficile organizzarsi per lottare quando si è ricattati in attesa di permesso di soggiorno e documenti.
Le associazioni che sanno ancor meglio questa situazione e spesso segnalano alcuni migranti per il lavoro ostacolano l'azione di organizzazione dei migranti direttamente.
Non bisogna aspettare la morta drammatica, come quella di Paola Clemente o stragi dei furgoni come a Foggia, per denunciare che tutto questo avviener anche nella nostra provincia.
Nel brindisino una caratteristica importante di questo lavorop in agricoltura, che riguarda circa 30mila persone, di cui 26mila iscritti agli elenchi anagrafici, è che la stragrande maggioranza dei braccianti è costituita da donne. Anche qui, quindi, la notte è caratterizzata da furgoni che portano le donne braccianti dai paesi dell'entroterra della provincia nelle campagne, non solo del brindisino, ma soprattutto nel tarantino, nel barese e nel metapontino.
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