rivendicano due cose principalmente:
- che le sostituzioni di lavoratrici assenti, sia per brevi periodi che per lunghi, vengano fatte con ore di lavoro supplementare e pagate come tali - finora invece la ditta pretende che il lavoro di chi è assente venga fatto nelle stesse poche ore di lavoro (3 giornaliere); così c'è un carico di lavoro per le lavoratrici in servizio senza alcun maggiore retribuzione,con un evidente vantaggio di risparmio da parte della Ditta.
Questa modalità di "sostituzioni" viene fatta anche in violazione del capitolato d'appalto del Comune e chiaramente delle normative contrattuali.
- una migliore strumentazione e dotazione di materiali per le pulizie. Le lavoratrici nel 2021 sono costrette a pulire ancore con scope normali, stracci; neanche hanno in dotazione una scopa elettrica.
E questo in una situazione - come denunciano le lavoratrici slai cobas - in cui la totalità delle lavoratrici e lavoratori ha sulle spalle 25/30 anni di lavoro, non è più giovane e la salute ne risente parecchio; ma anche in una situazione in cui il lavoro, con la pandemia, è aumentato e quindi sono aumentati gli sforzi fisici.
Nel recente incontro con la Ditta Servizi Integrati, le RSA Slai cobas hanno chiesto che questi due problemi trovino entro una settimana la risposta.
In caso contrario, le lavoratrici e i lavoratori avvieranno lo stato di agitazione.
l'11 ottobre le lavoratrici scenderanno comunque in sciopero e parteciperanno alla manifestazione (concentramento p.le Arsenale ore 9,30)
per rivendicare, unitamente ad altre realtà precarie a livello nazionale, la internalizzazione dei servizi pubblici essenziali.
Questa rivendicazione è giusta e necessaria contro gli appalti al massimo ribasso, in cui le ditte/cooperative poi scaricano "l'offerta al ribasso" presentata per vincere l'appalto sulle condizioni e tagliando i salari delle lavoratrici.
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