E' stata un'assemblea che da tempo non si vedeva a Taranto, che dopo l'introduzione fatta dallo Slai cobas sc è stata presa in mano dai lavoratori dello spettacolo della Cub, dai lavoratori rappresentanti del cimitero, dell'Ilva AS, dalle lavoratrici degli asili, dai lav. licenziati della ex Pasquinelli, dagli studenti del Fronte della Gioventù comunista.
Un'assemblea che attraverso il racconto, la conoscenza delle varie realtà dei lavoratori, delle lotte ha intrecciato i sentimenti di necessaria unità tra i lavoratori per cominciare a cambiare i rapporti di forza, in una situazione difficile; un'assemblea che ha cominciato ad elevare la visione dei lavoratori, dalla propria vertenza alla lotta più generale.
Il rappresentante della Cub/spettacolo ha denunciato la condizione di precarietà, sfruttamento di tutta l'area dei lavoratori dello spettacolo che "non compaiono sulla scena". dai tecnici, ai lavoratori delle pulizie, ecc. In questa realtà la pandemia da un fatto negativo perchè ha significato blocco del lavoro e del salario, licenziamenti, peggioramento delle condizioni di lavoro per chi è rientrato, ecc, ha prodotto un fatto positivo: la nascita di una rete nazionale. Il lavoratore ha concluso con l'appello a continuare a incontrarsi, e mobilitarsi a Taranto dopo l'11, costruendo una assemblea permanente.
Attraverso questo compagno lavoratore dello spettacolo nell'assemblea è entrata la bella e diversa esperienza della lotta della GKN, della sua occupazione della fabbrica, l'autorganizzazione operaia, la realizzazione intorno a questa lotta di una rete di sostegno, di altri lavoratori, di realtà solidali, ma anche di giuristi (che ricorda in parte - come ha detto la compagna dello slai cobas - gli anni '70). Il suo significato per tutti i lavoratori è sintetizzato nella parola d'ordine "Insorgiamo!"
Il rappresentante del cimitero dello slai cobas, ritornando sul lavoro per lo sciopero generale dell'11 ottobre, ha detto come si sta preparando tra i lavoratori, con determinazione, convinzione, insieme alla partecipazione al corteo.
La rappresentante delle lavoratrici degli asili, che ha raccontato la lunga battaglia di anni, per strappare dei risultati, aumento dell'orario di lavoro, riconoscimento del loro lavoro, ha sottolineato che questo è avvenuto solo grazie alla loro lotta dello slai cobas, che gli altri sindacati non solo non hanno fatto ma hanno contrastato. Ora questa lotta in un settore a grandissima maggioranza donne ha al centro la questione della internalizzazione dei servizi pubblici essenziali. Ma soprattutto ha detto come sia importante che i lavoratori, le lavoratrici dei vari posti di lavoro continuino ad incontrarsi, perchè la conoscenza delle varie situazioni, l'unità tra i lavoratori dà reciproca forza. Dando un messaggio di incoraggiamento: anche se siamo una minoranza, siamo noi la spina nel fianco, il punto di riferimento per le altre lavoratrici. Dobbiamo unirci al di là delle divergenze, diventare una cosa sola su tutto il territorio.
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