lunedì 18 ottobre 2021

Mamme unite nella lotta contro la mala sanità - Da Taranto a Trapani

Mando tutta la mia solidarietà alle mamme della Sicilia, di Trapani che domani scenderanno nuovamente in piazza a difesa dei diritti negati dalle Istituzioni dei propri figli. Mi sento molto vicina a voi perchè anche io sto attraversando una situazione simile.
Sono la mamma di un ragazzo che soffre di attacchi di panico e depressione, a volte lieve ma tante altre molto profonda. Mio figlio 2 anni fa frequentava il C.I.M (centro di igiene mentale), ma un giorno decidono di dimetterlo perché ritenevano che era guarito, cosa assolutamente non vera. L'hanno imbottito di gocce e mandato a casa garantendo che poi gli assegnavano lo psichiatra per seguirlo nel suo percorso e nel frattempo mio figlio doveva prendere quella dose massiccia di gocce e in più la sextralina.
Il ragazza peggiorava sempre più (perdita di memoria, confusione mentale, e continuamente sonno). Ho aspettato 3 mesi ma visto che lo psichiatra non lo assegnavano ho deciso di lottare.
Sono andata per tutte le Asl non solo del mio quartiere ma anche in tutte le zone limitrofe, ho chiamato il centro varie volte ma mi rispondevano che c'erano altre urgenze. Non contenta sono andata al Cim, non so quante volte, tant'è che il vigilante mi ha cacciato ritenendomi un soggetto "pericoloso". Ho ricevuto derisioni, umiliazioni e quant'altro, ma io non mollavo.
Questo è durato quasi 2 anni, senonché 6 giorni fa ero cosi indignata, delusa, disperata che ho preso mio figlio e sono andata per l'ennesima volta al Cim- Arriviamo al triage e mi presento e dico che dovevo fare una prenotazione urgente x una visita psichiatrica e l'assegnazione dello stesso, l'infermiera con aria spavalda mi dice: "mi dispiace ma qui non facciamo visite urgenti". Allora cercando di mantenere la calma le ho mostrato anche la richiesta, ma lei imperterrita e col sorrisino sulle labbra mi ripete: "mi dispiace ma qui non facciamo visite urgenti, può anche andare a casa". Non ci ho visto più dalla rabbia! E' uscita la "bestia" che era in me, e con la bava alla bocca le ho risposto: "senti. io vado a casa, prendo la tenda e mi piazzo qui, mi incateno e prendo il megafono e vi sputtano. La ragazza mi guardava basita, poi ad un tratto è corsa non so dove, se da un dottore, se dalla direttrice non so, sta di fatto che dopo circa 15 minuti è tornata sorridente e mi dice: "il 21 alle 11 il ragazzo può venire non solo x la visita, gli è stato assegnato il più bravo dottore del centro, è contenta?". Non l'avesse mai detto... "contenta di ché, che avete fatto aggravare mio figlio? Questo lo dovevate fare 2 anni fa, era un suo diritto, voi istigate i ragazzi al suicidio, vergogna!!". E siamo andati via-
Man mano che scendevamo le scale mio figlio mi ha detto grazie non so quante volte, mi abbracciava così forte che mi toglieva il fiato e continuava a dire: "perché la salute mentale non si riconosce mentre quella fisica si cura!?".
Ora sono più rilassata, ho vinto la mia battaglia grazie alla mia determinazione, forza, caparbietà, tutte caratteristiche che solo noi mamme, noi donne abbiamo, come diciamo spesso, la marcia in più"

Concetta del Mfpr - Taranto

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