L'incontro convocato dal Comune il 4 novembre non ha ancora portato a una soluzione definitiva per la continuit lavorativa dei 21 lavoratori ex pasquinalli, in attesa, come da impegno dell'Amiu e dello stesso Comune, di essere rioccupati nell'anno nuovo, a febbraio, nell'impianto di selezione differenziata, Pasquinelli.
Nell'incontro da parte dell'amministrazione comunale si sono all'inizio prospettate mini "soluzioni" inaccettabili, perchè prospettavano una ricollocazione dei lavoratori dividendoli in più ditte e anche con tempistiche di occupazione differenti; questa ipotesi è stata respinta in particolare dallo Slai cobas ma anche da altri sindacati confederali; essa indebolirebbe la forza dei lavoratori ex pasquinelli; si scadrebbe in soluzioni individuali invece che mantenere la vertenza collettiva di lavoratori che da più di 10 anni lottano per un'occupazione definitiva e che hanno dato per 5 anni un apporto professionale al ciclo della differenziata; inoltre questa "soluzione pasticciata" metterebbe a rischio la clausola sociale del passaggio a febbraio all'impiantopasquinelli.
A fronte dell'opposizione a questa prospettiva, l'amministrazione ha nel seguito dell'incontro prospettata un'altra che manterebbe uniti i lavoratori ma taglierebbe della metà l'orario di lavoro finora svolto, e di conseguenza ridurrebbe della metà il salario.
Questo non è chiaramente accettabile, a fronte peraltro di una fase in cui con il carovita, aumento di bollette, benzina, i lavoratori non ce la fanno neanche con lo stipendio intero.
D'altra parte contestiamo che soldi, da varie provenienze, ci sono per "abbellire Taranto" e gli unici soldi che non si trovano sono quelli per difendere lavoro, salario, condizioni di vita dei lavoratori a Taranto,
Lo Slai cobas nella giornata di oggi ha chiesto all'amministrazione comunale di convocare al più presto un nuovo incontro. Dalla lettera inviata:
"Facendo seguito all'incontro del 4 novembre, nel quale sono state
ipotizzate soluzioni "ponte" per i lavoratori ex pasquinelli,
dipendenti Coop. L'Arca, fino alla loro rioccupazione presso
l'impianto di selezione dell'Amiu, si chiede la convocazione, nel
più breve tempo possibile, di un nuovo incontro risolutivo che
garantisca la continuità lavorativa e la salvaguardia del reddito
per tutti i 21 lavoratori, senza dividere gli stessi sia come
collocazione che come tempi e senza peggioramenti su orario e salario.
Come già emerso il 4/11 c'è urgenza della soluzione definitiva, dato
che tutti i 21 lavoratori stanno esaurendo ferie e permessi e
occorre assolutamente evitare la riattivazione della procedura di
licenziamento".
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