Stamattina ci è pervenuto questo messaggio mandato dalla
Cisl alle lavoratrici degli asili loro iscritte:
"Ragazze ascoltate ho saputo che le iscritte cobas e Usb
verranno nelle strutture a parlare con voi in orario di
lavoro. È vietato fare sindacato in orario di lavoro.
Il 2 Marzo andranno alla Magicondo e Fantasia.
1 marzo e il 2 alla Vasto e Bruno ciari.
Verranno a fare proselismo sindacale riempiendovi di
chiacchiere, per farvi partecipare al loro sciopero. Poi in
orario vostro nn hanno il permesso di entrare nelle vostre
strutture e parlare con tutte ci possono essere lettere di
contestazione di non autorizzazione.
Se hanno chiesto assemblea ..... è per i loro iscritti.
Noi non abbiamo chiesto nulla.
Perché la ditta verificherà chi ha dato autorizzazione.
Per non trovarvi in situazioni nn accettate vi prego di
nn farvi influenzare.
Perché le problematiche dell'appalto con il comune sono
alla nosta attenzione. Credo di aver chiarito. Nn cadete nelle
trappole del proselitismo. Buon lavoro. Alessio cisl".
Evidentemente questa giusta e necessaria lotta sta dando molto fastidio alla Cisl, che usa aperte falsita' per boicottare le assemblee e impedire alle lavoratrici di partecipare alle assemblee. Questo se da un lato dimostra che questo sindacato non conosce neanche lo Statuto dei Lavoratori, dall'altro dimostra che teme che le lavoratrici aprano gli occhi. Dato che finora solo Slai cobas e Usb con la mobilitazione (presidi,scioperi, incontri con Ditta e Comune) hanno ottenuto risultati (riconoscimento giuridico ed economico dell'ausiliariato, lavoro di un mese nella sospensione estiva e nei giorni di natale, pagamento integrale delle sostituzioni, ecc.), la Cisl e gli altri sindacati confederali, non hanno mai chiesto nulla e non hanno mai ottenuto nulla per migliorare la pesante condizione delle lavoratrici. E ora cerca, con gli imbrogli, di ostacolare la mobilitazione che stiamo facendo.
Partecipiamo tutte e tutti alle assemblee, non ci facciamo imbrogliare! Stiamo portando avanti i nostri interessi e bisogni, da troppi anni negati.
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