Mercoledi' scorso la polizia sotto la direzione del Questore Massimo Gambino ha organizzato una biciclettata dal commissariato Borgo a piazza Maria Immacolata, contro la "violenza di genere" e con lo slogan: "Basta lividi... solo se cado dalla bici".
Cosi' invece di affrontare realmente i problemi sociali della condizione di oppressione, violenza contro le donne, che nella nostra citta' sono pesantissimi: dalla impossibilita' di una indipendenza economica, dallo scarico sulle donne di ogni problema familiare, dei figli, dalla riduzione al minimo di servizi sociali e di assistenza, ecc. ecc., si risponde con la polizia.
Potremmo contare a decine e decine i casi a Taranto e in provincia di violenze sessuali, di stolking, molestie sessuali, molti di queste denunciati a questa "solerte" polizia e rimasti nei cassetti, presi "sotto gamba", a volte finiti con uccisioni delle donne; e ora la polizia si fa una bella biciclettata di autopropaganda; un camper in piazza, una "panchina rossa" e finisce li'. Se non fosse tragico, sarebbe ridicolo!
Lo scopo in realta' è quello che dice il vicario del questore: "far sentire la nostra presenza sempre e aumentare il senso di fiducia nelle istituzioni". "Fiducia" che effettivamente è al minimo livello, e giustamente, in una situazione in cui la condizione di vita, di lavoro e non lavoro delle donne non trova alcuna risposta.
Va subito respinta, in primo luogo proprio dalle donne, questa logica, questa politica che porterebbe solo a più polizia nelle strade e meno servizi sociali per le donne. Ultimo esempio: mentre si fanno queste "performance" inutili e ridicole in nome delle donne, in questi giorni il Comune di Taranto ha deciso un provvedimento che tocca eccome la condizione delle donne: aumentare le rette degli asili nido, che porterebbe tante famiglie a tenersi i bambini a casa e le donne, su cui cade il peso dei figli, a rinunciare a lavorare.
E' anche di questi giorni l'uscita di un report di Save The Children "Le equilibriste" proprio sulla Puglia che documenta come la Puglia sia tra gli ultimi posti per il lavoro delle donne e che tutta la cura famigliare ricade sulle donne che o devono fare i salti mortali per conciliare, loro, lavoro e famiglia, o devono rinunciare a lavorare o fare lavori poveri part time, precari. Tutto questo vuol dire poi, donne chiuse in casa, e tutte e tutti sappiamo che le maggiori violenze avvengono proprio in casa.
Allora, di che parlate!? A questi problemi creati da questo stesso sistema sociale, dalle istituzioni preoccupate solo e soltanto dell'aspetto del calo delle nascite e non della condizione delle donne, la risposta è più polizia!?
Tutto sempre più, e con questo governo ancora peggio, deve diventare militare. Questioni di normale azione civile vengono trasformate in attivita' militari. La polizia entra nelle scuole, come sta accadendo in questi giorni a San Giorgio Jonico (TA) alla scuola 'Maria Pia' in cui è la Polizia che entra nella scuola a spiegare "il rispetto delle regole sociali e la lotta al bullismo".
Questa citta', la condizione delle donne non hanno bisogno di militarizzazione! ma di lotta, unita' delle donne!
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