La decisione degli Stati Uniti di astenersi dalla risoluzione ONU 2728 sul cessate il fuoco è un'altra dimostrazione di ipocrisia nel continuare a sostenere Israele. Infatti, hanno autorizzato l'invio di 25 caccia e 2.000 mega-bombe (fonte: Washington Post). Non si tratta solo di ipocrisia, ma anche di ferocia, crudeltà e barbarie, tratto distintivo Usa manifesto da sempre!
Il Dipartimento di Stato ha autorizzato l'invio di 25 jet F35, del valore di 2,5 miliardi di dollari.
Nel pacchetto di aiuti militari sono incluse anche 500 bombe Mk82 da 230 chili e oltre 1.800 bombe Mk84 da più di 900 chili. Le bombe Mk84 hanno causato gravi danni a Gaza durante il genocidio in corso.
“Gli aiuti militari senza condizioni sono sempre stati la politica degli Stati Uniti verso Israele” Questo quanto dichiarato da un funzionario anonimo della Casa Bianca.
Tutto ciò è avvenuto mentre gli Stati Uniti si preparavano ad astenersi dalla risoluzione dell'ONU e insistevano con Tel Aviv per una maggiore trasparenza sull'uso delle armi fornite. Infatti, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant incontrava il suo omonimo a Washington, Lloyd Austin, dove venivano autorizzati ulteriori aiuti e dove si è anche discusso la possibilità di creare una forza multinazionale araba svincolandola dal controllo dell'ONU e dai palestinesi stessi. Proposta che i sionisti non hanno accettato. È ben noto che Israele ha l'intenzione di annettersi tutto il territorio palestinese. Intanto continua a crescere il numero delle vittime palestinesi, che ammonta a 32.623. Oltre a questo, c'è la devastazione delle infrastrutture bombardate deliberatamente, che i palestinesi non potranno utilizzare per chissà quanti anni: il 67% delle scuole è stato distrutto.
Israele continua anche a bombardare il nord della Striscia di Gaza, verso il Libano e la Siria. Ieri, un bombardamento in Siria ha provocato la morte di 44 militari siriani vicino all'aeroporto di Aleppo.
Durante un evento elettorale con Bill Clinton e Barack Obama, Biden ha sottolineato che Egitto, Giordania e Qatar sono pronti a riconoscere pienamente Israele. Incontro pubblico che è stato contestato e interrotto più volte da una folla numerosa che manifestava in solidarietà con la Palestina.
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