All'appalto |
Portinerie Acciaierie |
Questa mattina lo Slai Cobas per il sindacato di classe è intervenuto alle portinerie dell'ex Ilva-Acciaierie/Appalto, portando le rivendicazioni immediate che difendono gli interessi dei lavoiratori e, nello stesso tempo, indicando una scadenza generale di mobilitazione.
I comunicati delle imprese dell'appalto e delle organizzazioni sindacali parlano di clima più sereno dell'appalto, con ripresa graduale delle aziende al lavoro e di segnali diststensivi anche sulla cassintegrazione nelle Acciaierie, su cui i sindacati confederali chiedono rotazione eque.
Lo Slai cobas guardando ai fatti rivendica il rientro immediato e generale di tutti gli operai dell'appalto che è il primo segnale che deve venire dal governo e Commissari Acciaierie.
Noi riteniamo, proprio per le cose dette dalle imprese dell'appalto, dal governo e dai commissari, che non ci sia giustificazione alcuna al rientro generalizzato di tutte le ditte e gli operai dell'appalto; o comunque ad un calendario ben definito di questo rientro nelle prossime settimane. E' chiaro che questo comporta da parte delle Ditte il pagamento degli stipendi e delle spettanze finora mancanti, e comunque l'autorizzazione, il pagamento della cassintegrazione ordinaria anticipata dalle stesse Ditte.
Sul fronte di Acciaiarie Commissari e sindacati sono chiamati alla verifica dei fatti rispetto ad una massiccia riduzione della cassintegrazione e l'attuazione effettiva della rotazione.
La seconda questione che poniamo per Acciaierie e ditte dell'appalto è l'integrazione alla indennità di cassaintegrazione, per fronteggiare il crollo dei salari di fatto dei lavoratori.
A fronte dei prossimi incontri romani lo Slai cobas insiste che nessun accordo, nessun piano industriale può prevedere o aprire la strada ad esuberi sia in Acciaierie che nell'appalto. Così come va affrontata seriamente e in forme innovative il piano di bonifiche e ambientalizzazione e sicurezza sul posto di lavoro, con controllo costante da parte degli enti preposti.
Sono questi i contenuti che saranno al centro della 'Piattaforma operaia', su cui chiamiamo alla giornata di lotta e di discussione del 19 aprile (giorno in cui peraltro inizia l'appello del processo "ambiente svenduto".
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