martedì 26 marzo 2024

Sull'incontro di ieri a Roma tra governo e sindacati - Info

Ex Ilva, la strada è tutta in salita
Tutto il 2024 vedrà una produzione ai minimi storic
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Corriere di Taranto - Gianmario Leone
pubblicato il 26 Marzo 2024, 07:00

(stralci)
A Palazzo Chigi (presso la Sala Verde) si è svolto un nuovo tavolo di confronto tra il Governo e i sindacati sull’ex Ilva di Taranto e gli altri impianti della società Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria (Genova, Racconigi, Novi Ligure in particolare). Presenti per il Governo i ministri Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Marina Calderone (Lavoro e politiche sociali) e in videocollegamento Giancarlo Giorgetti (Economia) oltre al sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati presenti i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl metalmeccanici. A seguire si è svolto anche un secondo incontro con le associazioni di categoria (A.I.G.I., Casartigiani Puglia, CNA Taranto, Confartigianato Puglia, Confapi Taranto, Confindustria Taranto, Fai/Conftrasporto, Federmanager) specifico sulla situazione dell’indotto che hanno consegnato al governo un documento unitario con una serie di proposte a cui l’esecutivo dovrebbe rispondere nel giro di poco tempo.

Nell’incontro con i sindacati il Governo ha comunicato che è in preparazione il decreto interministeriale per il prestito ponte da 320 milioni di euro per la gestione delle attività di Acciaierie d’Italia, che dovrà ottenere l’ok dalla Commissione Europea. Entro un mese sarà presentato il piano industriale da parte dei commissari di Acciaierie d’Italia, propedeutico per ottenere il prestito ponte il via libera dall’Ue che non dovrebbe opporsi a tale eventualità. Nelle prossime ore, inoltre, dovrebbero essere trasferiti 150 milioni di euro da Ilva in amministrazione straordinaria ai commissari di Acciaierie d’Italia per la manutenzione degli impianti...

“Il Governo sarà pronto ed elastico per realizzare nuovi interventi in relazione agli ammortizzatori sociali se si dovesse rendere necessario per l’ex Ilva o per l’indotto” ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone al tavolo. L’obiettivo del Governo, ha spiegato Calderone, era quello di creare le condizioni per la continuità aziendale e gli ammortizzatori sociali per tutti i lavori di Acciaierie d’Italia sono coperti per l’intero 2024. Per l’indotto, inoltre, sono state previste misure specifiche con una Cig fino a 10 settimane, ma comunque – in caso di ulteriori esigenze – il Governo sara’ pronto ed elastico per realizzare nuovi interventi.

Come ampiamente previsto, per l’ex Ilva la strada è però tutta in salita: si prevede infatti che continui una fase con una produzione bassa, ai livelli attuali, e che prima di 6-7 mesi non ci sarà la riattivazione degli altri due altoforni attualmente in fase di preriscaldo. Lo ha riferito durante l’incontro lo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Inoltre i sindacati sono stati informati che l’Amministrazione straordinaria ha riattivato le commesse Sanac, società del gruppo, anch’essa in amministrazione straordinaria. Il commissario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, ha indicato che si sta procedendo alla mappatura delle criticità in tutti gli stabilimenti dell’ex Ilva e l’obiettivo è di concluderla entro la fine della prossima settimana per poter redigere un report definitivo entro metà aprile. La mappatura, ha spiegato il commissario serve per fare un piano delle necessità e degli interventi necessari al fine di consentire attività dell’attuale acciaieria e anche di aumentare gradualmente la produzione, fino al riavvio dell’altoforno 2 (fermo da gennaio 2024) nel giro di 2-3 mesi. Mentre, per quanto riguarda l’altoforno 1 (fermo da agosto 2023) sarà necessario il rifacimento del crogiolo e quindi ci vorrà pù tempo per il riavvio, ha spiegato ancora Quaranta.

“L’incontro per noi è fondamentale per capire quali risorse il Governo mette in campo per far ripartire tutta la macchina”, ha dichiarato il leader della Fim Cisl, Ferdinando Uliano... Il numero uno della Fiom, Michele De Palma, ha invece ricordato che “abbiamo commissari nominati da pochissimo e anche sulle aspettative rispetto al bando credo ci siano caratteristiche principali: continuare a garantire che ci sia la presenza pubblica. Poi è necessario garantire la piena occupazione di tutti i lavoratori, perché gli errori e i disastri del management non possono essere pagati dai lavoratori e dai cittadini del luoghi dove sono gli stabilimenti. È necessario che qualunque bando venga fatto dal governo metta in garanzia anche gli investimenti sulla transizione da un punto di vista ambientale”. “Eravamo arrivati con la convinzione che le nozze con i fichi secchi non si fanno – dice ancora Michele De Palma -. Perché i lavoratori che fanno le manutenzioni e le attività di messa in sicurezza possano rientrare tutti pienamente al lavoro è necessario che le risorse arrivino rapidamente, 150 milioni non bastano. Sul prestito di 320 milioni i tempi sono oggetto dell’intervento da parte del governo e pensiamo che siano troppo lunghi. Per questo abbiamo chiesto al governo di essere più rapido”. “Dall’avvio dell’amministrazione straordinaria di un mese fa il clima all’interno degli stabilimenti è migliorato, con un rapporto positivo tra azienda e lavoratori e organizzazioni sindacali. Allo stesso tempo continuiamo a registrare impianti fermi, produzione al minimo, migliaia di lavoratori in cassa integrazione, assenza di manutenzioni e di materie prime per la ripartenza. Come descritto dal Commissario Quaranta, la condizione degli altoforni 1 e 2 è drammatica, necessitano di interventi urgenti e importanti e prima di fine anno non avremo tre altoforni in marcia... il piano industriale sarà la cartina tornasole del vero progetto che si vorrà mettere in campo”. Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale Uilm. “Gli interventi per i lavoratori e le aziende dell’indotto non sono ancora sufficienti – sottolinea il leader Uilm – e per questo bisogna intervenire più incisivamente sia sui crediti passati che sui tempi e le modalità di pagamento delle attività che stanno svolgendo attualmente”. “Oggi non abbiamo ricevuto le necessarie garanzie da parte del Governo ma ci aspettiamo che gli impegni presi siano rispettati nel più breve tempo possibile – conclude – l’ex Ilva si trova di fronte a un bivio terribile: o si avvia il rilancio e si programma la decarbonizzazione o si va verso la chiusura e il disastro ambientale e occupazionale”...
...“Abbiamo avuto aggiornamenti dal ministro Urso sul dibattito in corso a livello europeo e su come viene percepita la vertenza ex Ilva in quel contesto... – afferma Francesco Rizzo, Esecutivo Confederale Usb, al termine del tavolo su ex Ilva  tenuto questa sera a Palazzo Chigi -. La presenza dei commissari ci ha permesso di sapere che è in corso una mappatura dettagliata di ciascun stabilimento, impianto per impianto, che verrà presentata  in un report, nei primi quindici giorni del mese di aprile; sarà praticamente la fotografia dell’attuale stato degli impianti... Per il capitolo appalto, abbiamo auspicato una celere risoluzione per mettere i lavoratori nelle condizioni di tornare a lavoro... Infine, abbiamo presentato le nostre proposte, aggiornate, definite a costo zero, per i lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria, di Acciaierie d’Italia, e dell’appalto, chiedendo al Governo di calendarizzare un incontro per discutere delle stesse”.

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