in Puglia si prepara il G7. E' stato annunciato per metà giugno, dal 13 al 15, in cui verranno in questa terra i cosiddetti “grandi della terra”, vale a dire i capi di Stato e di governo che rappresentano gli interessi dell'imperialismo dei padroni del mondo, delle multinazionali, della grande finanza, dei signori del petrolio, dei signori della guerra. Per decidere "ciò che gli si confà", per cercare tra di loro accordi che gli possano permettere di andare avanti nel piano di scaricamento della crisi mondiale sui proletari e le masse popolari, sul piano innanzitutto dei preparativi di guerra, accelerati da tutte le potenze imperialiste. In tutti i paesi aumentano le spese militari, aumentano le missioni militari, le manovre di addestramento, siamo passati da una fase in cui ci si armava a una fase in cui si pensa effettivamente di andare verso la guerra.
Siamo già in guerra, siamo in guerra in Ucraina, dove sempre di più le potenze imperialiste partecipano direttamente e da Macron a Cameron annunciano che sono pronti a mandare i soldati e già dicono che le loro armi serviranno per attaccare il territorio russo.
All'innesco rappresentato dall'invasione imperialista dell'Ucraina si aggiunge l'aperta volontà delle potenze imperialiste occidentali e dei loro alleati di attaccare la Russia, di farne il banco di prova del conflitto mondiale, il cui obiettivo è ancora la contesa interimperialista e la ripartizione dei mercati, con il nuovo grande interlocutore che è la Cina imperialista, una volta socialista e oggi social-imperialista.
In questo contesto il G 7 rappresenta una tappa importante, non è né la prima né l'ultima, vertici se ne fanno ormai giornalmente sui diversi temi, ma certo che il vertice del G 7 “ha il suo fascino”, cioè di essere punto di svolta e nel nostro paese un doppio punto di svolta perché preparato dal governo fascio-imperialista della Meloni.
La Meloni si è preparata sin dal primo giorno, gira il mondo, gira i paesi per autopromuoversi e pianificare la partecipazione italiana al vertice che vuole essere un riconoscimento per il suo governo di essere un “puntello stabile” del sistema imperialista. Ciò che significa “puntello stabile” lo stiamo vedendo: leggi reazionarie da Stato di polizia e di stampo fascista, leggi economiche a favore dei padroni e di tutti gli alleati dei padroni, i piccoli e medi padroni, le corporazioni, dai balneari ai tassisti, che fanno da contorno in un'Italia sempre più divisa in ricchi e poveri, in padroni che si arricchiscono, la finanza che cresce, sia pure in una contesa mondiale, una guerra commerciale in cui l'Italia è un socio minore.
Questo G 7 è preparato in Puglia con l'idea di farne un grande evento, mobilitando innanzitutto i grandi alberghi di lusso, il luogo del matrimonio degli sceicchi e delle vacanze di extra lusso. A Borgo Egnazia, in questo presunto villaggio turistico si unirà il G 7, in provincia di Brindisi, a pochi chilometri da Fasano e dalla località balneare Savelletri.
Tutto sarà blindato ma è blindato già da ora. Migliaia e migliaia di poliziotti di tutti i tipi, per il codazzo Cia/militari degli Stati Uniti già in arrivo si sta cercando la localizzazione dell’aeroporto e pare che la scelta sia tra Brindisi e Grottaglie. Questo vuol dire aeroporti messi a disposizione ai grandi e quindi sempre più tolti non solo agli usi civili ma anche alle prospettive diverse dei territori.
Ci si prepara a contestare il Vertice. Contestare il Vertice significa fare un fronte di tutte le realtà che sono contro la guerra, che sono contro l'imperialismo, che sono dalla parte dei popoli, compresi coloro che non vogliono un destino della Puglia come terra della guerra, del turismo di lusso.
E’ importante che anche questo Vertice veda, nella realtà concreta del suo svolgimento, una contestazione che deve essere innanzitutto nazionale, per questo lanciamo l'appello a tutte le realtà che lottano contro l'imperialismo, la guerra, la crisi economica scaricata sui lavoratori, la repressione, tutti coloro che sono dalla parte dei popoli, della Palestina, del Medio Oriente, tutti coloro che sono contro questi governi e questo governo in particolare, tutti coloro che pensano che la strada sia contestarli fino al loro rovesciamento, tutti coloro che non si fidano della via elettorale che finora ha partorito governi sempre peggiori.
Il nostro appello è a partecipare. Noi chiamiamo all'appello innanzitutto tutti i militanti. Perché è importante che quando i grandi si riuniscono, gli oppositori dei grandi si riuniscono e mandino le loro delegazioni consistenti, rappresentative delle lotte che già si stanno facendo.
contestazione Vertice a Torino |
Prendiamo ad esempio il Vertice a Torino su clima e ambiente che è stato contestato in maniera visibile. E questo è stato un segnale importante: da un lato per i padroni del mondo che non troveranno tappeti d'oro e dall’altra per il movimento che contestare è possibile e necessario, si può fare, in forme non tradizionali, non accettando la logica delle zone rosse e dei recinti in cui si possa esprimere il dissenso-testimonianza e non contestare realmente il Vertice.
In questo senso la Puglia è già zona di guerra. Di questi giorni è l'uso massivo degli aerei da Gioia del Colle anche in operazione apertamente militare nel Mediterraneo. Si sa che la base di Amendola è la base degli degli F 35, si sa che tutto il territorio viene militarizzato sempre di più, con le Basi e tutto il resto. E si sa che anche nel cuore di questa Puglia esiste la base di Taranto.
Su questo facciamo parlare un pò di fatti: proprio in queste ore la NATO mostra i muscoli nel Mediterraneo con un'esercitazione chiamata “Neptune Strike 2024”, che coinvolge più di 5000 militari, navi e mezzi di 16 paesi alleati e si estende dal Mediterraneo fino alle coste del Baltico.
In queste esercitazioni le teste di serie sono le 3 portaerei europee, la spagnola Juan Carlos, l'italiana Cavour, la francese Charles de Gaulle, che sino al 10 maggio hanno ceduto i loro comandi al comando centrale Nato, la prima volta assoluta per una nave francese (a proposito della politica di Macron che sempre di più ha un ruolo di prima fila nelle guerre, sempre più asservito ai piani NATO, anche se la Francia formalmente non vi fa parte).
Queste navi hanno ceduto il comando al comando centrale NATO e ieri, in particolare, hanno toccato le coste della Puglia e in particolare Taranto.
Le unità navali ormeggiate nella base della Marina militare sullo Ionio e la stazione aerea di Grottaglie sono state protagoniste di una delle attività della “Neptune Strike 2024”. L’obiettivo principale delle manovre che includono sbarchi anfibi è quello di affinare la capacità della NATO, di difendere la libertà di navigazione, proteggere i passaggi marittimi strategici, con due attività di deterrenza e vigilante, aumentare l'interoperabilità tra le nazioni alleate - così la chiama la NATO - vale a dire la missione in Mar Rosso, le missioni nel Mediterraneo, il contrasto nel Mediterraneo della presenza delle navi russe e soprattutto navi che possono fare da scudo ai regimi reazionari ad essi collegati che in tutta l'area svolgono un ruolo di supporto alla guerra imperialista, oggi soprattutto nel teatro principale che è diventato la Palestina, vittima di un'aggressione e di un piano genocida condotta dallo Stato sionista israeliano sostenuto dall'imperialismo americano in via diretta e poi in via indiretta dalle truppe già presenti nel territorio, nel Mar Rosso, nello stretto di Hormuz, sia quelle già operative in operazioni di attacco a guida Stati Uniti/Gran Bretagna, sia l'altra missione che comprende l'Italia.
“L'attività “Neptune Strike 2024” è inquadrata nel più ampio scenario delle Multi-Carrier operation che, facendo leva sull'interoperabilità delle forze navali, esprime un moltiplicatore di potenza nella capacità di deterrenza e di proiezione di forze militari dell'Alleanza atlantica, supporto attivo nei contesti multilaterali per la sicurezza nell'area del cosiddetto Mediterraneo allargato”: così parla la NATO in un linguaggio che ormai è facilmente comprensibile, le loro parole in gergo non nascondono la realtà, quando si dice “ moltiplicatore di potenza”, “azione multilaterale”, lo scopo evidente è di prepararci a una guerra che avrà anche il Mediterraneo come uno dei teatri principali e quale sia il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo è ben spiegato dai viaggi ripetuti della Meloni nei paesi di confine, oltre che dalla partecipazione diretta, militare dell'Italia all'operazione in Mar Rosso.
Nell'ambito dell'attività “STRIKFORNATO”, la forza di attacco e supporto della NATO costituita da unità navali appartenente alle marine militari di 11 Stati - Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti - ha pianificato e condotto missioni aeree che hanno visto la partecipazione degli aeromobili AV 8, degli F 35 B della Marina italiana. Il comando del gruppo navale italiano é imbarcato sulla nave Garibaldi, quindi Taranto ha un ruolo centrale di uno dei comandi NATO operativi nel Mediterraneo, uno dei comandi NATO allertati e teatro dei piani di guerra dell'imperialismo italiano. Quindi Taranto è città di guerra strategica per l'imperialismo.
Parlare di opposizione al G7 senza parlare del ruolo che occorre svolgere sia nel denunciare Taranto e il suo ruolo nella guerra in preparazione sia dal punto di vista del movimento proletario popolare, anti imperialista e anti militarista, che ha l'obiettivo nei giorni del G7 di mettere in luce la sostanza dei piani di guerra nel territorio e quindi agire per smascherare il ruolo che le varie realtà della Puglia svolgono nei piani di guerra che il G7 si appresta a confermare.
L'attenzione che lanciamo da Taranto è di fare di Taranto una delle capitali della lotta al G7, uno dei nodi reali con cui contrastare non solo il Vertice in quanto tale ma l'intero disegno politico, culturale, sociale, oltre che strategico militare, che svolge questo Vertice.
Lo dice lo stesso generale di divisione Giacinto Sciandra, comandante nella seconda divisione navale incontrando i giornalisti, naturalmente giornalisti compiacenti che in Puglia non mancano e le testate di fatto fanno da megafono: abbiamo avuto televisioni locali come Studio 100 che sembrava una diretta emanazione della Marina. “L'esercitazione – dice l’ammiraglio - è uno strumento per rafforzare la difesa collettiva della NATO e per promuovere la cooperazione internazionale tra le nazioni alleate”. Quando parlano di difesa parlano di attacco, esattamente come lo fanno nei territori di guerra, in tutto in tutto il mondo e in particolare dall'Ucraina al Medio Oriente.
“Neptune Strike 2024” è un'attività cruciale per l'alleanza per dimostrare come garantiamo la nostra prontezza. Consideriamo che ci sono 5500 militari provenienti da 16 paesi diversi che stanno lavorando efficacemente insieme. Ci sono 17 unità navali, tra cui 3 portaerei. Per la prima volta le manovre partecipano Svezia e Turchia”. Anche il caso di questi due paesi è tutto da vedere: la Svezia è entrata recentemente dalla NATO e la Turchia ha fatto fino all'ultimo opposizione all'ingresso della Svezia nella NATO con la motivazione che la Svezia dà asilo politico agli oppositori politici del regime turco di Erdogan e, in particolare, per la repressione nei confronti del movimento di liberazione curdo e dei militanti appartenenti al PKK, che in Svezia avevano trovato molto spesso un'accoglienza, una solidarietà in tempi andati e che invece la Turchia poneva la necessità che la Svezia espellesse, riconsegnasse ai macellai di Erdogan, gli oppositori curdi. Quando la Svezia ha dato queste garanzie la Turchia ha tolto il veto e oggi Svezia e Turchia fanno le manovre insieme per dimostrare che dietro le loro contraddizioni vi sono solo gli interessi dei reciproci governi, che sono gli interessi di guerra, di repressione interna ed esterna, di interessi imperialisti.
“Gli obiettivi principali che stiamo perseguendo - dice ancora il l'ammiraglio Sciandra - sono soprattutto legati alla libertà di navigazione e alla protezione delle aree marittime strategiche”.
Loro, l'imperialismo e lo Stato sionista di tipo nazista di Israele hanno fatto di tutta l'area un teatro di guerra intorno al solido piano di genocidio e di espulsione del popolo palestinese, loro hanno messo in discussione le vie strategiche, trasformando tutta la zona in zona di guerra e le truppe imperialiste, comprese quelle dell'Italia - le truppe militari di cui parla in generale l'ammiraglio Sciandra - che sono lì proprio per sostenere questa questione imperialista, sono lì per sostenere il regime sionista israeliano, sono lì per sostenere l'aggressione verso l'Iran, sono lì per impedire che nell'area si sviluppi un movimento di solidarietà contro lo Stato sionista d'Israele come è stato il caso dei cosiddetti “ribelli Huti” che giustamente hanno attaccato navi commerciali e hanno fatto azioni contro le navi militari che passano per quelle aree perché non possono continuare tranquillamente i commerci, mentre un popolo - quello palestinese - viene soffocato, ucciso, massacrato con donne e bambini.
E quindi il generale della NATO italiano, il comandante della seconda divisione navale, questo certo non lo dice. D'altra parte queste manovre sono all'interno di un'azione della NATO che su diversi terreni, terra, mare, aria, spazio, cyberspazio.
È importante guardare tutti i lati e quindi il ruolo concertato che tutte le realtà militari della zona svolgono, dalla base aerea di Gioia del Colle alla base Nato della Marina, infine Grottaglie, un aeroporto che viene negato al traffico civile e che viene usato a fini solo militari, per di più collocato laddove vi è uno degli stabilimenti della Leonardo, come ve ne sono altri a Brindisi e nella Puglia, la Leronado che giustamente è famosa per essere diventata oggi non solo la principale espressione del complesso militare industriale, con il ruolo intrecciato tra Stato e industria bellica che ormai tutti conosciamo ma anche l'obiettivo principale, necessario, delle mobilitazioni degli studenti nelle università che non vogliono l'asservimento delle università alle ricerche militari della Leonardo come non le vogliono legate allo Stato di Israele. Così come è la Leonardo che è stata teatro di alcune delle manifestazioni che si sono fatte in questi mesi che vanno, al di là della questione Palestina, che hanno a che fare con l'economia di guerra, con la trasformazione dell'intera economia italiana in economia di guerra.
Il ruolo dell'Italia è importante sia per la collocazione geografica sia per la collocazione politica di questo governo che, in continuità/discontinuità con tutti i governi imperialisti che l'hanno preceduto nel nostro paese, sposta l'asse sempre di più nell'ambito di essere l’alleato principale, la punta di lancia dell'imperialismo USA e nello stesso tempo per trarne i vantaggi di una politica neo coloniale nel Mediterraneo.
Dice ancora l’ammiraglio Sciandra: “l’elevata prontezza e flessibilità dell'Italia in Carrier strike Globe dalla base navale di Taranto, in grado di esportare, ospitare, supportare la portaerei Cavour e le altre unità del gruppo, nonché l'avanzata capacità degli F 35 che sono stanziati nella base aerea navale di Grottaglie”.
Questa è una notizia! non ci hanno mai detto, neanche per per sbaglio, che Grottaglie sarebbe stato teatro della presenza diretta degli F 35. Quindi altro che aeroporto civile, abbiamo a che fare con uno dei puntelli della struttura militare.
Taranto e Grottaglie - ce lo dice l'ammiraglio Sciandra - sono posizioni strategiche nel Mediterraneo centrale: “consentono un rapido dispiegamento e aumentano la nostra prontezza, ma anche quella di tutti i nostri alleati nell'Europa meridionale”. Ecco, ce l'hanno detto, ce lo dicono in faccia: Taranto e Grottaglie sono posizioni strategiche, completamento della trasformazione di Taranto e Grottaglie in zone di guerra, all'interno di una Puglia sempre di più zona di guerra.
E invece vediamo tutte le amministrazioni comunali, regionali, comunali, provinciali, asservite agli interessi della Marina e dei piani di guerra dell'imperialismo, per non parlare di quello che avviene in tutta l'area di Grottaglie, dei paesi vicini, con le amministrazioni che fanno da valletti dell'industria bellica della Leonardo e oggi dei piani di guerra che utilizzano l'aeroporto. E’ anche per questo che si parla anche di Grottaglie come possibile aeroporto dove Biden possa arrivare col suo codazzo in occasione del Vertice del G 7.
Ecco, la palla ora tocca a noi. Noi abbiamo il compito di denunciare tutto questo alle masse popolari, ma abbiamo il compito di costruire le armi per combattere tutto questo, armi politiche, sociali e materiali, perché alla guerra ci si oppone con la guerra. In questo senso la manifestazione del 25 Aprile, unitaria e partecipata a Taranto, è un buon lascito purché le forze che vi hanno partecipato - e noi tra queste - sappiamo raccogliere l'importanza dell'aggregazione in funzione effettiva della lotta contro la guerra, la solidarietà alla Palestina, la contestazione del G7.
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