E c'è un altro aspetto che accomuna la morte di Satnam e questa di Rajwinder; come il padrone di Latina era già stato denunciato, condannato per sfruttamento, anche il padrone di Laterza, Giovanni Giannico, era già indagato per caporalato e per le gravi condizioni di lavoro a cui sottoponeva 4 braccianti, sempre indiani, fino a 12 ore di lavoro al giorno, per una paga da 3 a 5 euro l'ora, e tenuti ammassati in locali senza servizi igienici sufficienti; anche Giannico, non ha chiamato subito il 118, e non si sa quanto tempo dopo la sua morte lo ha caricato nella sua macchina e portato il corpo del bracciante, qui almeno, in ospedale, andando poi via.
Rajwinder Sidhu si occupava di
portare avanti un grande allevamento di bovini; non aveva contratto di
lavoro, nè permesso di soggiorno
Il governo, dopo la morte/assassinio di Satnam, dopo la venuta allo scoperto delle terribili condizioni di lavoro contro braccianti nelle langhe, che venivano picchiati con mazze di ferro e lasciati senza cibo se protestavano, dopo i nuovi/vecchi dati dal sud al nord della condizione lavorativa, dei ghetti dei lavoratori immigrati, cosa ha deciso questo governo?
Il decreto Agricoltura presentato dal Min. Lollobrigida - che va nei campi a stringere le mani agli agricoltori e farsi fotografare - che diventerà legge prima della chiusura estiva del Parlamento, stabilisce l'accesso anche dei carabinieri dell’Ispettorato nazionale del lavoro alle informazioni e alle banche dati trattate dall’Inps. Inoltre, l'assunzione da parte dell'Inail e Inps di 514 funzionari impiegati nelle attività di vigilanza; quindi, introduce il concetto di «prezzo medio di produzione», per impedire pratiche commerciali sleali. Vuol dire che nei contratti con i distributori di dovrà tenere conto dei prezzi di produzione.
Ma al di là delle assunzioni, comunque di numero bassissimo tenendo conto dei tanti ispettori che sono andati in pensione e della miriade di aziende agricole che spesso non ricevono un'ispezione per 2/3 anni, il resto sono mere formalità che non intaccano assolutamente la condizione di iper sfruttamento dei lavoratori nelle campagne, il problema del diritti degli immigrati (permesso di soggiorno, residenza, diritto d'asilo, ecc.), la questione degli alloggi e della condizione di vita inumana nei ghetti; lo stesso problema del caporalato non fa alcun passo avanti, visto il fallimento della legge 199 del 2016.
Invece il concreto intervento viene fatto verso le aziende, accogliendo anche le richieste delle organizzazioni degli agricoltori - una della base sociali dei partiti del governo Meloni, verso cui non c'è stata neanche una denuncia per i blocchi stradali, a differenza dei mini blocchi di lavoratori, studenti immediatamente repressi.
Quindi, il governo sta per stanziare 500 milioni per le aziende agricole e di allevatori. A questo si unisce una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
Vale a dire: parole e carte, dati nel cassetto per i braccianti, immigrati schiavizzati e morti, soldi per i padroni
E come potrebbe essere diversamente. E' un governo che vuole cacciare, perseguire gli immigrati, far costruire Cpr/lager ai suoi confini, lasciar morire i migranti o nella traversata in mare o per mano dei padroni; mentre fa accordi con i regimi reazionari dei paesi da cui gli immigrati partono, e mentre dà soldi e sgravi ai padroni sfruttatori.
Questo andazzo, che pari pari si ritrova nelle Prefetture, nelle Regioni, non viene affatto contrastato dall'azione dei Sindacati confederali.
Anche dopo la notizia della morte di Rajwinder Sidhu, abbiamo dovuto leggere dichiarazioni/denunce "fotocopia", richieste di Tavoli da parte di Cgil, Uil, Cisl. Alla Prefettura hanno fatto la richiesta di un ulteriore Tavolo tecnico, così come alla Regione di Emiliano; Tavoli in cui si vogliono riproporre leggi, come appunto quella 199/2016 contro il caporalato che non ha prodotto e non poteva produrre alcun freno al caporalato; o si chiede alla Regione di dar seguito ad un accordo sottoscritto nel 2017, anche questo fallito. Le stesse proposte, o sono vecchie, o sono ancora "parole": protocollo d'intesa con tutte le parti interessate, banche dati, verifiche (documentali) sulla regolarità di contratti e versamenti contributivi, ecc. ecc.
Questo non salverà neanche mezzo lavoratore o lavoratrice dallo sfruttamento, dalla miseria salariale e dalla morte.
L'attività coraggiosa, giusta di alcuni delegati sindacali, quasi sempre ex lavoratori agricoli che hanno vissuto anche sulla propria pelle lo sfruttamento nei campi, che vogliono riproporre il sindacalismo di strada, un sindacato che va esso in giro nelle campagne, dove stanno i migranti per parlarci, organizzarli, per difenderli (e non aspetta le denunce nei propri uffici), è una goccia nel mare, sono pochi, pochissimi che lo fanno e la loro azione resta impotente.
Manca poi in generale - e come potrebbe essere diversamente con un Landini che, ci ricordiamo, invitò al suo Congresso la fascista Meloni? - la volontà di comprendere il salto di "qualità" in corso da parte di questo governo, con ministri fascisti, razzisti, che si crogiolano nella loro ignoranza di realtà che anche l'ultimo lavoratore, soprattutto se immigrato, conosce benissimo.
Questo governo, non può, non vuole difendere le condizioni di vita, di lavoro dei braccianti; ma non si trova davanti nessuna seria lotta da parte dei sindacati confederali, nè un'opposizione reale se non parole da parte dei partiti d'opposizione in parlamento.
Quindi, è tutt'altra la strada. E' la strada dell'organizzazione e della lotta, con i braccianti immigrati protagonisti principali. E' la strada della lotta contro il governo fascista Meloni e i suoi squallidi ministri, per far cadere questo maledetto governo.
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