L’altra guerra: quella agli operai nelle fabbriche che ogni giorno produce morti, feriti per il profitto
che non potrà che aumentare con gli effetti dell’economia di guerra che padroni governo sindacati confederali si apprestano a ratificare attraverso un nuovo patto a difesa dell’economia nazionale,
intanto ogni giorno nelle fabbriche aumenta la flessibilità e la precarietà per stare dietro alle esigenze sempre più variabili del mercato per mantenere i margini di guadagno si taglia ancora di più sulla sicurezza sui posti di lavoro, che così come la manutenzione degli impianti è considerata un costo dai padroni che ora usano anche i prezzi e la scarsità materie prima per scaricare gli effetti della guerra inter-imperialista sui lavoratori che il loro sistema di produzione capitalistico ha generato.
Ma l’aumento delle condizioni di sfruttamento e del ricatto del posto di lavoro mette al centro inevitabilmente alla classe operaia che la strada è la ripresa della mobilitazione degli scioperi a partire dal legare la lotta contro la guerra alla lotta contro l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia.
con queste premesse la situazione delle fabbriche non può che surriscaldarsi, come temono anche la Cgil di Genova a seguito dell’ultimo episodio di “tragedia sfiorata” all’Ilva, come viene definita strumentalmente dai media, che per quanto detto sopra è giusto chiamare con il suo vero nome: tragedia annunciata.
E’ ora che gli operai conducano la loro guerra di classe contro padroni e governo
NO ALLE SPESE MILITARI – SI LAVORO, SICUREZZA, SALARIO
GENOVA 24
Ex Ilva, gli ispettori della Asl sequestrano cavi e bozzello della gru da cui è precipitato il coil. Lunedì assemblea davanti ai cancelli
Nel pomeriggio di oggi due locomotori sono deragliati dal binario interno. L’rsu: “Organi di vigilanza vadano a fondo”
Genova. E’ scattato immediatamente il sopralluogo da parte dell’UOPAsl dopo l’incidente di stamattina nell’impianto del ciclo latta dello stabilimento di Cornigliano.
Gli ispettori della Asl hanno posto sotto sequestro i cavi e il bozzello della gru del reparto temper che si sono strappati all’alba di oggi facendo piombare un rotolo d’acciaio da 10 tonnellate a pochi metri dagli operai. L’ispezione è scattata dopo la lettera inviata dall’rsu in seguito all’incidente che fortunatamente non ha visto feriti.
“La gru al momento non è utilizzabile e l’altra presente nell’impianto nemmeno finché l’azienda non procederà alla bonifica dell’area quindi almeno per il fine settimana quell’impianto è fermo – spiega Armando Palombo, coordinatore dell’Rsu. L’organismo di vigilanza aprirà un fascicolo sulle condizioni del sequestro e siamo in attesa del perito che farà una dettagliata analisi. Le condizioni dell’impianto in generale sono state valutate pessime dagli RLS, come più volte abbiamo segnalato all’azienda. Solo oggi pomeriggio ben due locomotori sono deragliati dai binari dell’impianto ferroviario interno. Per questo chiediamo agli organi di vigilanza di andare a fondo nelle verifiche delle nostre segnalazioni”.
Il clima in fabbrica si sta surriscaldando: “Lunedì alle 7 abbiamo convocato i lavoratori davanti allo stabilimento e difficilmente si accontenteranno di un’assemblea” dice ancora Palombo che attacca anche il ministro Orlando: “Lui, che in fabbrica tutti chiamano chiacchiere e distintivo, sostiene che sia l’azienda a dover provvedere alla manutenzione dimenticando che nell’azienda c’è anche il Governo di cui lui fa parte”.
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