Da Corriere di Taranto
E’stata firmata dall’azienda Leonardo e dai sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm, la proroga di altre 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per lo stabilimento Leonardo di Grottaglie. La procedura riguarderà un massimo di 1.066 dipendenti fino al prossimo 17 luglio. La proroga, la seconda già prevista dopo l’accordo nazionale sottoscritto lo scorso 18 gennaio chesancì la decisione per i quattro siti della divisione Aerostrutture (Grottaglie, Foggia, Nola e Pomigliano D’Arco) dell’uso degli ammortizzatori sociali per fronteggiare il minor lavoro causato dalla crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19.
Per quanto riguarda le prospettive del sito, l’azienda ha confermato ai sindacati che la committente Boeing (he per il 787 si approvvigiona da Grottaglie di due sezioni della fusoliera in composito) ha bloccato le consegne finali ai clienti, per cui da Grottaglie al momento non partirà nulla. Le previsioni parlavano di tre mesi di lavoro da settembre in poi, con l’azienda che ha sostenuto anche oggi l’intenzione di voler rispettare i piani. Ma il futuro resta alquanto incerto.
Questo nonostante il sito di Grottaglie sia stato inserito nel progetto per la realizzazione del nuovo drone europeo Euromale per la difesa, per il quale l’ingegneria di produzione del sito di Grottaglie svilupperà l’industrializzazione delle parti di montaggio di sotto-assiemi strutturali e di sezioni dell’ala completa. E sia stato anche prescelto per il programma di sviluppo congiunto relativo alla progettazione, produzione, test e fornitura delle fusoliere in materiale composito del velivolo elettrico VX4 di Vertical. dopo l’intesa siglata da Leonardo e Vertical Aerospace (“Vertical”) (NYSE:EVTL), importante realtà nel settore aerospaziale e dell’high-tech.
E’ inoltre previsto, come è emerso nelle ultime settimane, che la sede di Grottaglie della Divisione Aerostrutture incorporerà anche la componente di sperimentazione di sistemi di comando e controllo in ambito navale attualmente sviluppata nel sito di Taranto. Eventualità per cui i sindacati metalmeccanici si sono detti già profondamente contrari.
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