E' iniziata alle Ditte dell'appalto Acciaierie d'Italia, dove è continuata la raccolta di firme degli operai sulla mozione "No alla guerra/ NO all'aumento dell spese militari/No all'aumento di bollette e carovita/Soldi per il lavoro, la salute, la sanità, la scuola".
La parola principale negli striscioni, negli interventi al megafono: LAVORO NON GUERRA si è legata alla denuncia del tentativo di licenziamenti da parte della Ditta Lacaita, che è una delle tante dimostrazioni di come da parte anche del governo nessun intervento viene fatto per difendere il lavoro, (in particolare nell'ex Ilva dove il governo è socio di maggioranza) mentre si sono trovati nel giro di pochi giorni decine di miliardi per le armi.
Alla 16,30 una delegazione si è recata alla Prefettura dove sono state consegnate le prime centinaia di firme dei lavoratori (senti un breve intervento)
Dalle 17,30 in poi il presidio al centro di Taranto, vicino al ponte girevole, all'iniziativa lanciata dallo Slai cobas, si sono uniti compagni della Federazione giovanile comunista, della Casa occupata di Taranto vecchia.
La Digos aveva vietato che il presidio si tenesse di fronte all'Ammiragliato, ma si è fatto lo stesso a pochi metri dall'Ammiragliato e vicino a quel ponte che pochi settimane fa ha visto la giusta protesta di compagni e compagne contro la guerra, al passaggio della nave "carabiniere": "Criminali sono chi invia navi, armi che alimentano la guerra in Ucraina, al servizio della Nato/Usa, non chi protesta per fermare questa guerra tra predoni imperialisti"
Il presidio è stata combattivo, con vari interventi contro l'invasione della Russia, a sostegno del popolo ucraino che muore sottole bombe, contro l'aumento delle spese militari, ma soprattutto ha detto chiaro che Taranto non è città di guerra! che alle manovre militari che stanno facendo gli eserciti nel nostro mare risponderemo con sempre più mobilitazione, proteste.
Tante persone, ragazze, giovani hanno firmato anche qui la mozione, si sono fermate a discutere, capire le vere cause di questa sporca guerra per il profitto dei padroni del mondo.
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