domenica 17 aprile 2022

Operai contro la guerra - Sull'esempio di Taranto all'Acciaierie d'Italia e appalto, anche nelle fabbriche di Bergamo gli operai firmano la mozione


La mozione operaia lanciata da Acciaieria Italia (ex Ilva) di Taranto, è stata portata dallo Slai Cobas sc nelle fabbriche della bergamasca, in continuità con la campagna per la manifestazione di Firenze, con lo spirito di far schierare gli operai contro la guerra per i profitti dei padroni, per far crescere la mobilitazione in tutte le forme possibili; per far prendere posizione nelle fabbriche dove c’è voglia di capire, dove forti sono il peso e l’influenza della propaganda guerrafondaia, dei media, del governo, del padrone. Se si prende in considerazione ad es Tenaris, che usa al massimo i vantaggi contrattuali su flessibilità e precarietà, sta intensificando turni e orari, intruppando la forza lavoro per poter sfruttare le commesse di guerra. Non siamo ancora all’acciaio per i cannoni, ma i nuovi ordini per i tubi del petrolio sono una delle conseguenze delle sanzioni, dello spostamento delle forniture, dentro lo scontro interimperialista in atto, per ridisegnare le aree di influenza politiche, commerciali e per il controllo sulle fonti di energia. Gli operai disciplinati a questa politica aziendale bellica, non subiscono solo i ritmi produttivi, ne diventano un sostegno anche per gli scenari futuri.

La raccolta firma sulla mozione operaia, è un lavoro di base in fabbrica, per strappare e coinvolgere i lavoratori risucchiati nel vuoto dell’iniziativa confederale; un’azione utile per una presa di coscienza, per la discussione e la partecipazione nei reparti alla protesta; per allargare la base di massa operaia coinvolta sulla strada verso lo sciopero generale che serve oggi.

Ad oggi sono decine e decine le firme raccolte per stabilimento, contro la guerra, per dire no all’aumento delle spese militari, delle bollette, del carovita, per rivendicare soldi per il lavoro, la salute, la sanità e la scuola… una conferma della necessità anche di questo lavoro politico.

Volantino diffuso nelle fabbriche di Bergamo  


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