A fronte dell'arrivo a Taranto e quindi della necessità di accoglienza, assistenza delle
migliaia di immigrati, divenuta permanente, alcuni Disoccupati
Organizzati avevano espresso presso il Comune la propria disponibilità a
svolgere un'attività di volontariato.
Purtroppo si sono trovati di fronte a una muro di disorganizzazione e di
scarica barile da parte del Comune.
Per rispondere adeguatamente a questa ormai
endemica "emergenza" deve essere il Comune ad organizzare coloro che vogliano
fare assistenza, non lasciando alle ricerca individuale anche su chi e
dove rivolgersi.
Questo è tanto più necessario a fronte di una situazione, presente nelle
strutture di accoglienza più grandi - ex mercato dei tamburi,
palaricciardi, ecc. - in cui c'è necessità, come dichiarano le stesse
associazioni ufficiali di volontariato, di più personale volontario che
faccia assistenza, insieme al personale della protezione civile e delle
associazioni di volontariato; chi va di sua iniziativa ha dovuto fare
attività dalla mattina alla sera ininterrottamente, soprattutto in
questi giorni di grandi arrivi di migranti.
D'altra parte l'organizzazione da parte del Comune di un'assistenza
pianificata e adeguata permetterebbe di risolvere meglio una parte dei
problemi presenti in queste strutture, dalla pulizia dei locali e
servizi, abbastanza carente per es. all'ex mercato dei tamburi,
all'organizzazione della distribuzione dei pasti, del vestiario, ecc..
All'interno di una situazione che resta assolutamente inadeguata - e che ciò che è adeguata è essenzialmente la solidarietà del volontariato e della gente.
Gli immigrati, compresi donne e bambini, sono costretti a dormire con i materassi per terra, anche a mangiare per terra o su appoggi improvvisati i pasti che vengono portati da fuori dalla ditta Ladisa; docce e gabinetti sono inadeguati e non rispettosi della dignità personale.
Questa condizione di accoglienza anche se per alcuni immigrati si riduce a un breve periodo è maggiormente inaccettabile nel momento in cui vi sono, ripetiamo, strutture della Marina Militare attrezzate per alloggi, vuote e inutilizzate - e su questo non c'è un'iniziativa adeguata da parte del Comune perchè queste strutture si mettano a disposizione dei migranti.
CHIEDIAMO AL COMUNE CHE CONSIDERI L'ATTIVITA' DI ACCOGLIENZA
E ASSISTENZA VERSO GLI IMMIGRATI PARTE DELL'ATTIVITA' DEL SERVIZIO
SOCIALE DEL COMUNE, organizzando i disoccupati e disoccupate che
vogliono farla:
dando un riferimento di sede a cui è possibile rivolgersi
organizzandone la presenza nelle varie strutture e nel tempo necessario.
riconoscendo questa attività come parte lavoro e parte formazione.
ALCUNE DISOCCUPATE ORGANIZZATE SLAI COBAS che stanno facendo volontariato
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