All'Ilva si avvicinano gli indiani e il Financial time parla di una trattativa ormai in dirittura di arrivo.
Ma in fabbrica nulla succede. I sindacati confederali hanno sempre detto Si a tutto quello che è avvenuto in questi anni e si apprestano a dire Si a scatola chiusa su quello che si sta realizzando.
Affronteremo nei primi mesi di settembre con un documento tutta la vicenda dell'Arcerol-Mittal: chi sono e cosa vogliono, da dove vengono i soldi che gli permettono di acquisire l'Ilva e che succederà in Ilva se questa operazione va a buon fine in termini di sfruttamento, posti di lavoro, sicurezza sul lavoro, di diritti sindacali e che fine farà il piano di ambientalizzazione.
Ma il principale chiarimento che serve ai lavoratori è se in tutta questa vicenda vogliono essere spettatori, sudditi e agnelli sacrificali, o se invece vogliono realmente difendere i loro interessi.
Se gli operai affrontano questa situazione già accettandola e pensando che se si stanno zitti e buoni, sia come massa sia come operai attivi, la cosa andrà bene e loro si salveranno anche individualmente il culo, ebbene sappiano che questo è il modo migliore per perdere la battaglia e finire mangiati dai padroni (italiani o indiani che siano) e schiavi.
I sindacati confederali accetteranno tutto, come hanno sempre fatto. L'Usb e Liberi e pensanti non hanno nè progetti, nè idee, nè piani, nè forma organizzata per condurre questa guerra.
Senza l'organizzazione di classe e di massa, senza una direzione realmente autonoma da padroni, governo e idee fasulle, questa battaglia in fabbrica, importante non solo per l'Ilva e la città ma per l'intera classe operaia in Italia, non solo è già persa ma non si combatterà neanche.
Noi siamo l'alternativa a tutto questo. Dobbiamo costruire insieme la forza organizzata perchè sia presente e via via forte e in gradi di rovesciare la situazione.
IL 12 SETTEMBRE ATTIVO OPERAIO E PROLETARIO PER PROMUOVERE E RIORGANIZZARE QUESTA BATTAGLIA
Info: slaicobasta@gmail.com - 3475301704
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