Alla repressione che sta colpendo i nostri compagni, in particolare a
Taranto dove i processi si intensificano, nel solo mese di luglio ve
ne sono stati 4, sia pur rinviati, e se ne annunciano intorno ad una
decina in autunno, alcune con accuse gravi e con Margherita
Calderazzi presa particolarmente di mira (per di più già condannata
e quindi a rischio);
si è aggiunto ora il grave provvedimento verso
Rosario Sciortino di proletari comunisti e coordinatore Slai cobas sc
di Palermo.
Rosario ha partecipato varie volte a Taranto, all'Ilva e in città, alle iniziative della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro - ultimo, il presidio del 19 giugno per il processo Ilva (riportiamo lo stralcio della GdM con parte della sua intervista)
"... Gaglio segue le
emergenze del nord e Sciortino del Sud, ma il destino comune li
porta a Mezzogiorno, a Taranto, lì dove sono tutti i nodi
d'acciaio che imbrigliano e imbroglio. Lì dove 5 anni fa nel
2009, proprio la Rete celebrò, dopo la morte all'Ilva di
Antonino Mingolla, una grande manifestazione per la sicurezza e
la salute sul lavoro partita dal quartiere Tamburi e conclusasi
in piazza Garibaldi con le toccanti e sferzanti parole di
Francesca Caliolo, vedova dell'operaio... "perchè è la
"madre di tutti i processi? Perchè - spiega Sciortino - è
la battaglia più importante ingaggiata in difesa del diritto
alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro... Noi vogliamo
giustizia, vogliamo che le accuse di omicidio volontario non
siano derubricate in omicidio colposo..."
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Lo Stato
risponde e risponderà sempre sempre più con la repressione, con i
processi ai movimenti di lotta, da No Tav a No Muos, come alle lotte
proletarie e popolari, da quelle degli operai, lavoratori precari e
disoccupati a quelli per la casa.
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Per questo abbiamo attivato la ricostituzione del Soccorso Rosso
Proletario che deve avere lo scopo di mettere insieme queste vicende
repressive e condurre una battaglia unificata su di esse.
Intendiamo portare avanti esplicitamente questa mobilitazione in
maniera coraggiosa per affermare la giustezza, l'importanza delle
lotte che si stanno portando avanti.
Ci difendiamo, quindi, dalla repressione ma con stile offensivo, come
parte della guerra contro Stato, padroni e governo, contro Stato di
polizia e moderno fascismo.
Noi rivendichiamo anche nei Tribunali le lotte e il ruolo dei
compagni in esse: noi siamo gli accusatori non gli accusati. (dal blog proletari comunisti)
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