lunedì 4 agosto 2014

NOI SIAMO GLI ACCUSATORI NON GLI ACCUSATI

Alla repressione che sta colpendo i nostri compagni, in particolare a Taranto dove i processi si intensificano, nel solo mese di luglio ve ne sono stati 4, sia pur rinviati, e se ne annunciano intorno ad una decina in autunno, alcune con accuse gravi e con Margherita Calderazzi presa particolarmente di mira (per di più già condannata e quindi a rischio); 
si è aggiunto ora il grave provvedimento verso Rosario Sciortino di proletari comunisti e coordinatore Slai cobas sc di Palermo.

Rosario ha partecipato varie volte a Taranto, all'Ilva e in città, alle iniziative della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro - ultimo, il presidio del 19 giugno per il processo Ilva (riportiamo lo stralcio della GdM con parte della sua intervista)


"... Gaglio segue le emergenze del nord e Sciortino del Sud, ma il destino comune li porta a Mezzogiorno, a Taranto, lì dove sono tutti i nodi d'acciaio che imbrigliano e imbroglio. Lì dove 5 anni fa nel 2009, proprio la Rete celebrò, dopo la morte all'Ilva di Antonino Mingolla, una grande manifestazione per la sicurezza e la salute sul lavoro partita dal quartiere Tamburi e conclusasi in piazza Garibaldi con le toccanti e sferzanti parole di Francesca Caliolo, vedova dell'operaio... "perchè è la "madre di tutti i processi? Perchè - spiega Sciortino - è la battaglia più importante ingaggiata in difesa del diritto alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro... Noi vogliamo giustizia, vogliamo che le accuse di omicidio volontario non siano derubricate in omicidio colposo..."

Lo Stato risponde e risponderà sempre sempre più con la repressione, con i processi ai movimenti di lotta, da No Tav a No Muos, come alle lotte proletarie e popolari, da quelle degli operai, lavoratori precari e disoccupati a quelli per la casa.
Per questo abbiamo attivato la ricostituzione del Soccorso Rosso Proletario che deve avere lo scopo di mettere insieme queste vicende repressive e condurre una battaglia unificata su di esse.
Intendiamo portare avanti esplicitamente questa mobilitazione in maniera coraggiosa per affermare la giustezza, l'importanza delle lotte che si stanno portando avanti.
Ci difendiamo, quindi, dalla repressione ma con stile offensivo, come parte della guerra contro Stato, padroni e governo, contro Stato di polizia e moderno fascismo.
Noi rivendichiamo anche nei Tribunali le lotte e il ruolo dei compagni in esse: noi siamo gli accusatori non gli accusati. (dal blog proletari comunisti)

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