martedì 11 agosto 2015

Il razzismo di Grillo e M5S - E che dicono ora Michele Riondino e Ranieri dei Liberi e Pensanti del loro occhiolino verso i grillini per una futura lista elettorale?

Le proposte apertamente razziste contro i migranti uscite sul blog di Beppe Grillo mostrano ancora una volta che dietro il populismo c'è sempre la reazione e il fascismo; che dietro gli abiti e le urla da "pseudo movimento" ci sono sempre i lugubri vestiti con giacca e cravatta; che dietro le chiacchiere sulla "democrazia", c'è la libertà per loro e la loro misera classe di piccoli e medio borghesi, e lo Stato di polizia, la repressione violenta verso chi disturba la loro "tranquillità di morte", in primis i migranti.

Queste proposte si basano poi anche su aperte menzogne su una presunta politica di larga accoglienza dell'Italia, che non c'è. 

Queste proposte non sono evidentemente di qualcuno, ma espressione della "anima nera", del vero sentire non solo di grillini Istituzionali, ma anche di buona parte del ceto attivista del M5S. 
Per questo nessun distinguo si può e si deve fare. Come vanno attaccati senza sconti, atteggiamenti equivoci presenti anche tra settori delle masse di sostegno, condivisione dell'"opposizione" dei grillini in parlamento. 

LE PROPOSTE:

1. Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che solo l'Italia concede in massa. Da noi quasi un asilo politico su due viene dato a persone che non ne avrebbero diritto...
2. Istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone a cui viene respinta la domanda di asilo. Non è ammissibile che anche a quel 40-50% di domande che viene respinto corrisponda di fatto una ammissione in Italia, come clandestini... se uno deve essere espulso deve essere accompagnato alla frontiera e/o caricato su un aereo per il suo Paese di origine, a forza se necessario.
3. Istituzione di una procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell'asilo... (circa la) possibilità di ricorso per evitare abusi, ma essa segua un suo percorso d'urgenza in modo da venire evasa nel giro di un mese o due e da non dare scuse a chi non ha diritto di stare in Italia.
4. Sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza... Persino nello S.P.R.A.R. la percentuale di "uscita per integrazione" è meno di un terzo, almeno due terzi escono senza avere la minima speranza di mantenersi e di fatto vanno a vivere in ghetti nelle fabbriche abbandonate e/o diventano manovalanza per la criminalità organizzata.

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