Ilva - tutto procede? E gli operai? E le parti civili? E il lavoro, la sicurezza e la salute? Chi sono e che faranno i nuovi padroni? NE PARLIAMO VENERDI' 27 GENNAIO ORE 17,30 ALLA LIBRERIA GILGAMESH VIA OBERDAN, 45
SIA DEI PIANI PRODUTTIVI DELLE CORDATE, SIA DEI PIANI AMBIENTALI NON SI SA NULLA - QUALI RICADUTE SUI POSTI DI LAVORO, SUI CONTRATTI, SUI SALARI? I COMMISSARI SOTTOLINEANO I MIGLIORAMENTI PRODUTTIVI ED ECONOMICI DELL'ILVA, MA NULLA DICONO SUI CONTRATTI DI SOLIDARIETA', CHE POTRANNO TRASFORMARSI IN CASSA INTEGRAZIONE
(dalla stampa) - "Offerte definitive entro l’8 febbraio, trenta
giorni (salvo proroghe) per l’analisi dei piani con la scelta del
vincitore, e poi l’aggiudicazione finale, con il completamento di tutte
le fasi successive (compreso il decreto della presidenza del Consiglio
dei ministri sul piano ambientale) tra settembre e ottobre.
I pareri dei tecnici del ministero dell’Ambiente sui piani ambientali
proposti dalle due cordate in corsa per l'acquisizione dell’Ilva (si
tratta di Am Investco Italy e di AcciaItalia) sono stati trasmessi agli
investitori nella giornata di ieri
Il percorso di cessione degli asset si accompagna al progressivo
miglioramento della situazione economica e produttiva dell’azienda.
Secondo i dati presentati in audizione, nel 2016 Ilva ha fatto
registrare un aumento del fatturato a 2,2 miliardi di euro, dai 2,1
miliardi realizzati nell’anno precedente. Nello stesso periodo il volume
della produzione è salito a 5,8 milioni di tonnellate, da 4,7 milioni
del 2015 (con un incremento del 23 per cento), sfruttando il 97% della
capacità produttiva di ghisa a disposizione (data dal funzionamento
degli altiforni 1, 2 e 4). Sul fronte dello spedito invece l’incremento è
stato del 17% con 5,5 milioni di tonnellate nel 2016, contro i 4,7
milioni di tonnellate dell’anno precedente; il mix di prodotto si
mantiene su alti livelli di verticalizzazione, con un incremento,
rispetto all’anno scorso, in settori a più alto valore aggiunto, come
per esempio l’automotive.
INTERVENTI, CAMBIAMENTI STRUTTURALI NON SONO ALL'O.D.G PERCHE' COSTANO E NON FAVORIREBBERO LA SVENDITA ALLE CORDATE
(dalla stampa) - "In risposta alle richieste di chiarimento dei deputati, Laghi ha
precisato che «apporre oggi un vincolo di decarbonizzazione» all’Ilva
«potrebbe determinare per gli investitori, in termini generali e
ipotetici, una diversa valutazione circa l’interesse a eseguire
l’investimento».
SUI FAMOSI SOLDI DEI RIVA. SI DICONO CHIACCHIERE: I COMMISSARI ILVA DICONO CHE DOVREBBERO ESSERE USATI PER RISANARE LO STABILIMENTO, LA STAMPA DICE CHE SERVONO PER RISANARE TARANTO E ADDIRITTURA "RILANCIARE IL FUTURO TURISTICO ED ECONOMICO DELLA CITTA".
POI PER GIUSTIFICARE I PATTEGGIAMENTI I PROCURATORI DICONO CHE ALTRIMENTI CI SAREBBERO VOLUTI 8-10 ANNI PER AVERE IL FAMOSO MILIARDO E 327 MILIONI; MA QUESTO E' FALSO, RILEVA SOLTANTO CHE LORO NON VOGLIONO FARE IL PROCESSO O CHE PREVEDONO UN PROCESSO INFINITO, OLTRE I 10 ANNI. (dalla stampa) - "Un miliardo 327 milioni di
euro dal patteggiamento con le società Riva e altri 241 milioni dal
patteggiamento con l'Ilva in amministrazione straordinaria. Per un
totale di quasi 1,6 miliardi. E' la cifra che arriverà nei prossimi mesi
per risanare Taranto e rilanciare il futuro turistico ed economico
della città. "Se tutto va bene, i
fondi arriveranno in Italia a fine febbraio", ha detto il procuratore di
Milano, Francesco Greco, rispondendo in commissione. Un percorso
tortuoso, ma "senza l'accordo di transazione con i Riva - ha detto Greco
- ci sarebbero voluti otto-dieci anni".
Capristo ricorda che rientreranno in Italia 1 miliardo 327 milioni di
euro, «una cifra che altrimenti non avremmo, "Mi assumo la responsabilità dei patteggiamenti - ha detto poi il
procuratore di Taranto - Dai patteggiamenti emerge
in tutto il suo spessore e grandezza la responsabilità dei Riva". rimarcando che una volta diventata
esecutiva la sentenza di patteggiamento "potrà essere usata in sede
civile per i risarcimenti".
ULTIMO. PER SPOSTARE LA QUESTIONE DAI PATTEGGIAMENTI, I PROCURATORI DI MILANO E TARANTO LANCIANO ALLARMI SIBILLINI, A CUI CAPRISTO CI HA GIA' ABITUATO. Ilva, sos delle procure "Sul tesoro dei Riva gli appetiti dei clan".
Il procuratore sposta l'attenzione sul controllo di quel gigantesco tesoro
proveniente dalle banche svizzere «È chiaro che si determinano grandi appetiti". Il tesoro da 1,3
miliardi di euro provenienti dal patteggiamento della famiglia Riva
rischia di essere intercettato dalla criminalità organizzata. È
l'allarme che il procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Maria
Capristo, lancia nel corso dell'audizione in commissione bilancio della
Camera sul cosiddetto decreto legge Sud (che contiene interventi su
Ilva) sappiamo come va a finire quando c'è una torta da spartire", ha
detto Greco e aggiunge: «non vorrei che vi fossero sprechi e
consulenze inutili".
Nessun commento:
Posta un commento