A San Marco in Lamis
I carabinieri del
Comando provinciale di Foggia hanno arrestato un cittadino romeno di 37
anni, Florin Anusca, ritenuto responsabile di intermediazione illecita e
sfruttamento del lavoro. Al presunto «caporale» è stata notificata
un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame di
Bari ed è stato trasferito nella Casa circondariale di Foggia. Anusca è
stato individuato e catturato nelle campagne di San Marco in Lamis, dove
si era rifugiato e dove, secondo gli investigatori, aveva posto le basi
dell’attività illecita. L’uomo avrebbe reclutato manodopera per il
lavoro nei campi, soprattutto per la raccolta di pomodori, sfruttandola,
e avrebbe usato violenza, minacce e intimidazioni nei confronti di
connazionali, tra i quali alcuni parenti, approfittando del loro stato
di bisogno.
Le indagini, coordinate dalla Procura di
Foggia, sono partite da un intervento compiuto il 22 agosto dello
scorso anno dai carabinieri di Trinitapoli (Bat) alla stazione
ferroviaria, accertando che c'era stata una aggressione ai danni di una
coppia di romeni da parte di connazionali. I malcapitati, per le lesioni
subite, erano stati costretti a ricorrere alle cure dei medici
dell’ospedale di Cerignola (Foggia); l’aggressione aveva fatto seguito
alla loro richiesta di denaro per la pregressa attività lavorativa.
I carabinieri hanno raccolto le
dichiarazioni di numerosi braccianti e di alcuni proprietari terrieri,
individuando in Anusca la persona con cui i datori di lavoro erano in
costante contatto. I braccianti, dopo essere stati arruolati, venivano
tutti collocati in un alloggio privo di acqua potabile, energia
elettrica e servizi igienici e venivano condotti sul luogo di lavoro a
bordo di un furgone, che erano stati costretti ad acquistare,
costantemente sottoposti a controlli. Non erano autonomi neppure per
sfamarsi, visto che erano costretti ad acquistare gli alimenti dallo
stesso arrestato, ed ogni loro richiesta veniva punita con minacce e
violenza.
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