giovedì 18 gennaio 2018

Ilva a Genova Arcelor Mittal - Governo e sindacati confederali vanno per conto loro e scaricano gli esuberi tutti su Taranto

  • “ArcelorMittal giudica positivamente l’incontro di oggi presso il Mise dedicato all’accordo di programma per Genova“. Lo si legge in una nota diffusa in serata dalla società siderurgica che afferma di condividere “la necessità espressa da più soggetti di procedere a un approfondimento e a un aggiornamento dei contenuti dell’accordo alla luce del nuovo scenario e per questo si rende disponibile a un chiarimento con gli enti locali genovesi e le organizzazioni sindacali“. “A questo proposito, ArcelorMittal ricorda di aver presentato un piano industriale per lo stabilimento Ilva di Genova che comporta significativi investimenti e prevede importanti soluzioni di sviluppo. Con ciò confermando – conclude la nota – l’interesse di natura strategica per lo stabilimento genovese“.
    Soddisfazione per il riconoscimento della validità dell’accordo di programma è stato espresso anche da Marco Granara, segretario generale Cisl Genova. «Bene la conferma della validità dell’accordo di programma, ma occorre chiarezza sugli investimenti», afferma.
    «L’Accordo di programma del 2005 per l’Ilva di Genova è ancora pienamente valido. Su
    questo tutti i firmatari concordano e ArcelorMittal dovrà tenerne conto nell’acquisto dell’Ilva.  «È giunto il momento però di passare agli approfondimenti specifici – sottolinea – se ogni incontro è utile per snocciolare i problemi non possiamo neanche far passare troppo tempo per chiudere la partita. Bisogna giungere ad un buon accordo, senza fretta ma anche senza indugiare, perché i lavoratori hanno bisogno di certezze il prima possibile ed i tempi lunghi rischiano di far perdere ulteriore mercato all’acciaio italiano». «Occorre – conclude Colombini – iniziare a discutere impianto per impianto, linea produttiva per linea produttiva, con tutti i numeri e i dati che servono ad una discussione che riteniamo debba essere proficua per entrambe le parti».
    «Si alla revisione dell’Accordo di Programma per Genova a patto che non ci siano esuberi strutturali». È questa invece il segretario generale Fim Cisl Liguria Alessandro Vella in una nota. «Oggi a Genova – spiega il sindacalista – lavorano 1490 di cui 370 in cassa integrazione straordinaria che integrano lo stipendio con lavori di pubblica utilità, ma ora non basta più la semplice solidarietà delle istituzioni. . «Come è stato fatto nel passato – prosegue Vella – siamo d’accordo, a una sua revisione per renderlo operativo e garantire l’occupazione, lo sviluppo, le produzioni, e i necessari investimenti e bonifiche per Genova. Per noi – conclude Vella – restano però da chiarire alcuni spetti del Piano Industriale relativi alla necessità di un maggiore investimento sulla banda stagnata e nuovi prodotti, e sulla possibilità di avviare un ragionamento rispetto alla ricerca e sviluppo di materiali piani a Genova».
    «Mittal ha riconosciuto la legittimità dell’accordo di programma che per noi significa riconoscere la piena occupazione di tutti i lavoratori» ha detto il segretario generale della Fiom Francesca Re David uscendo dal Mise.
    «ArcelorMittal ha ribadito l’importanza dello stabilimento di Genova per il rilancio dell’Ilva e l’intenzione di portarlo alla massima efficienza utilizzando la stragrande maggioranza delle aree. Noi riteniamo che a queste condizioni non possano esserci esuberi». A ribadirlo è il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, a margine dell’incontro. Alle sue parole fa eco anche Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova: «L’Accordo di programma di cui discutiamo di fatto fu svuotato dalla mancata realizzazione di quello che i Riva avevano a suo tempo annunciato. Quel piano prevedeva addirittura un incremento dell’occupazione. Oggi vedo l’opportunità di un consolidamento della produzione e la salvaguardia dei livelli occupazionali, nessun lavoratore escluso». «Vogliamo capire quali sono le potenzialità che Arcelor Mittal mette in campo per correlarli all’accordo di programma, che non può essere messo in discussione», ha detto ancora Apa. E sul piano degli investimenti Apa ribadisce: «Riteniamo che i 123 milioni di investimenti presenti nel piano industriale siano insufficienti, ma oggi l’azienda ha parlato di una seconda fase di investimenti di cui ci auguriamo di conoscere al più presto i dettagli nei prossimi incontri previsti per il 30 e 31 di gennaio».
    «Un confronto positivo che ha ripreso le questioni già indicate nell’Accordo di Programma del 2005, compresa quella delle aree e dell’integrazione tra attività portuali e attività siderurgiche, e dove è stata ribadita sia l’importanza strategica dello stabilimento di Genova per il rilancio dell’Ilva così come l’unitarietà della trattativa». È questo il giudizio, espresso in una nota ufficiale, del viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova al termine dell’incontro dove erano presenti, tra gli altri, anche il Presidente della Regione Liguria e il Sindaco di Genova. Adesso, rileva il viceministro, «Istituzioni e impresa procederanno per singoli temi, affiancando così la trattativa industriale che la prossima settimana prosegue con due giornate su Taranto, il 30 e 31 gennaio con il Piano per Genova, Novi, Racconigi e, in febbraio, con un calendario che stiamo provvedendo a definire». L’obiettivo del Governo, conclude la Bellanova, «rimarcato anche nell’incontro odierno, è giungere all’Accordo tra Impresa e Parti sociali entro febbraio. Fermo restando, naturalmente, la necessità che la discussione non sia in alcun modo soffocata né inficiata».
    Regione Liguria, Comune di Genova e Autorità portuale esprimono grande soddisfazione per il tavolo sull’Accordo di programma di Genova alla presenza del ministro Carlo Calenda, e a cui hanno partecipato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale Paolo Emilio Signorini e gli assessori regionali allo sviluppo economico Edoardo Rixi e al lavoro Giovanni Berrino. «Auspicio comune resta il mantenimento dei livelli occupazionali e il rilancio del sito produttivo nella speranza che la trattativa nazionale possa continuare fuori dai tribunali attraverso un costruttivo dialogo fra Governo e parti sociali», si legge in una nota nella quale si sottolinea che l’incontro era stato richiesto e sollecitato congiuntamente dalle istituzioni locali. «Tutti i firmatari dell’accordo hanno convenuto sulla vigenza e importanza nella trattativa su Ilva degli impegni contenuti nell’accordo di programma stesso. Già nelle prossime ore – afferma la nota – le istituzioni locali e i commissari governativi incontreranno i rappresentanti di Arcelor Mittal per approfondire il tema dell’utilizzo delle aree, inscindibilmente connesso ai livelli occupazionali previsti dall’accordo». «Regione e Comune hanno anche proposto di individuare un ruolo di ulteriore e maggiore coinvolgimento della Società per Cornigliano nella gestione del passaggio di proprietà dello stabilimento, necessità sulla quale il ministro Calenda ha convenuto e che verrà approfondita anch’essa nelle prossime ore in un incontro fra i soci e i commissari governativi di Ilva», 
  • Dopo mesi di polemiche e tensioni, arriva una buona notizia sulla vertenza Ilva. Lo riferisce l’ANSA. Il tavolo Ilva su Genova convocato questo pomeriggio a Roma al MiSE, si è infatti concluso positivamente. L’accordo di programma del 2005 è infatti stato riconosciuto valido da tutte le parti in causa. Soddisfatti i sindacati che in questo leggono la garanzia del mantenimento del livelli occupazionali.L’incontro si è concluso con l’obiettivo di un nuovo appuntamento a febbraio, ha reso noto la Fiom Cgil Genova che ha sottolineato come l’accordo di programma preveda «investimenti per il sito produttivo genovese di Ilva, il mantenimento dei livelli occupazionali e la concessione di aree demaniali all’azienda». «E proprio su questo ultimo punto è stata centrata la discussione. Su sollecitazione della Fiom, infatti, è stato posto al tavolo il rapporto meccanico che vi è tra aree in concessione ed occupati. Anche il Ministro Carlo Calenda, che ha sottolineato la piena validità dell’accordo e il suo totale riconoscimento da parte del governo, ha sostenuto questo automatismo», si legge in una nota del sindacato genovese. «Come prevede l’accordo infatti la piena concessione delle aree prevede il mantenimento dei livelli occupazionali: il prossimo incontro tra Arcelor Mittal e i rappresentanti di Comune di Genova e Regione Liguria dovrà affrontare proprio questo nodo che il gruppo non ha pienamente sciolto nell’incontro di oggi», spiega la Fiom Cgil, sottolineando che la vertenza continua con gli incontri già programmati per il mese di gennaio sull’intera situazione di Ilva per arrivare poi al tavolo di febbraio. La Fiom Cgil di Genova ribadisce che «l’obiettivo è nessun esubero».

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