giovedì 25 gennaio 2018

Processo Ilva - I fiduciari di Riva, il "governo ombra" ritrattano, ridimensionano... MA DALL'UDIENZA DEL 30 GEN. POTRANNO ESSERE SENTITI I SEGRETARI DI UILM E FIOM... quelli che sapevano e non dicevano...

Sul ruolo dei ‘fiduciari’ dei Riva troppe ‘strane’ ritrattazioni


Si sono regolarmente svolte ieri e oggi (23 e 24 gennaio- ndr) come previsto dal calendario, altre due nuove udienze del processo ‘Ambiente Svenduto’ sul presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva. La prossima è prevista venerdì 26 gennaio.
L’istanza di ricusazione nei confronti dell’ing. Santilli
Nella giornata di ieri è stata discussa l’istanza di ricusazione di uno dei periti chimici, presentata dai legali della difesa nell’udienza dello scorso 13 dicembre: si tratta dell’ing. Santilli, che per la difesa non è un teste attendibile in quanto partecipò, due anni prima dall’inizio della redazione della perizia chimica (nel 2008), come consulente dell’Ispra, ai lavori del gruppo istruttore incaricato di vagliare la domanda di AIA presentata dal gruppo Riva, ed esprimendo in quella sede, a parere dei legali della difesa, dei giudizi che poi sarebbero stati riportati con gli stessi toni nella perizia redatta per il gip Todisco. Secondo gli avvocati degli imputati infatti, questa circostanza configurerebbe una incompatibilità come perito incaricato e quindi ne è stata chiesta la ricusazione, con il preciso intento quindi di indebolire la valenza della perizia redatta a suo tempo e con essa la deposizione del perito Santilli, protagonista delle ultime quattro udienze del dibattimento...
Il ruolo dei ‘fiduciari’ dei Riva
L’udienza di ieri ha invece visto ancora una volta al centro del dibattimento, il ruolo svolto dal presunto ‘governo ombra’ dell’Ilva, gestito dai così detti ‘fiduciari’... ieri è stato il turno dell’ing. Giuseppe D’Antuono, in Ilva sino al marzo del 2013 (dal luglio 2012 al marzo 2013 ha ricoperto il ruolo di Capo Area del reparto Acciaieria)...
L’ing. D’Antuono... ha avuto durante l’interrogatorio un atteggiamento ambiguo, non confermando diverse dichiarazioni rese nel 2013 alla Guardia di Finanza come hanno sottolineato non senza un certo disappunto i pm. Al centro dell’interrogatorio il ruolo di uno dei presunti fiduciari, Alfredo Ceriani (il 23 presente in aula) e responsabile di tutta l’area a caldo del siderurgico all’epoca dei fatti contestati. Tra i quali, come lo stesso D’Antuono ha ammesso non senza qualche imbarazzo, quello di imporre agli operai le operazioni da svolgere nei vari reparti“. Imposizioni che secondo l’accusa e le dichiarazioni di D’Antuono venivano spesso imposte con toni bruschi, visto che spesso erano indicazioni e disposizioni tecniche diverse da quelle previste. E nel caso in cui i lavoratori non effettuavano quanto loro ordinato, “venivano, metaforicamente, bastonati.
Ricordiamo che secondo l’ordinanza di arresto del gip Todisco del 6 settembre 2013, il ‘governo ombra’ dell’Ilva, vedeva a capo del gruppo dei ‘presunti fiduciari’ Lanfranco Legnani, il vero ‘direttore ombra’ del siderurgico, ruolo ufficiale che all’epoca era invece ricoperto da Luigi Capogrosso (anch’egli presente in aula); Legnani era poi affiancato, come confermato dal lavoratore Domenico Rito e riportato negli atti del processo, dai ‘fiduciari apicali’, fascia che comprendeva “persone molto vicine alla famiglia Riva“, con la quale intrattenevano rapporti quotidiani: tra questi appunto Alfredo Ceriani, Giovanni Rebaioli e Agostino Pastorino (all’epoca responsabile dell’area ghisa e di tutti gli investimenti nell’Ilva). Quindi c’erano i ‘fiduciari intermedi’, che avevano compiti tecnico-operativi e ai quali venivano conferiti incarichi ufficiali con delega (tra questi anche Enrico Bessone all’epoca responsabile dell’area manutenzione meccanica delle acciaierie ed altri). L’ultima fascia della struttura comprendeva i ‘fiduciari base’, cioè tecnici che nei vari reparti eseguivano gli ordini degli ‘apicali’.
Gli interrogatori sul ruolo dei fiduciari riguarda 12 testimoni chiamati a deporre dall’accusa, tutti dipendenti Ilva e interrogati tra il 2012 e il 2013 dalla Guardia di Finanza, che poi sfociarono il 6 settembre del 2013, con diversi arresti nelle province di Genova, Brescia, Varese, Verona e Taranto, dai militari della Guardia di finanza di Taranto nell’ambito dell’inchiesta ‘Ambiente Svenduto’. Ma i così detti ‘fiduciari’, a cominciare dall’ing. Lalinga la scorsa settimana ed oggi dall’ing. D’Antuono, hanno in pratica di molto ridimensionato, se non ritrattato in alcuni casi, quanto affermato negli interrogatori che nel 2013 resero alla Guardia di Finanza.
Nell’ordinanza del gip Patrizia Todisco, si leggeva invece che i cinque “impartivano ordini e direttive in perfetta unità di intenti con la proprietà (…) forti della consapevolezza dell’irresponsabilità della loro condotta, svolgentesi al di fuori delle deleghe di funzioni comportanti precise responsabilità di legge. Tale sistema – affermava il gip – ha consentito ai Riva di continuare ininterrottamente attraverso la longa manus dei suoi fiduciari e nonostante varie sentenze penali emerse dal 1998 nei confronti dei vertici dell’Ilva, a gestire lo stabilimento secondo la cinica e spregiudicata logica della massimizzazione del profitto a scapito della salute pubblica e dell’ambiente”. 
Durante l’udienza di ieri, i pm dell’accusa hanno anche letto all’ing. D’Antuono la lettera con la quale si congedò dall’azienda in procinto di passare all’ex Alenia Aermacchi, all’interno della quale lui stesso ringraziava tutti i fiduciari: situazione quanto meno ambigua per chi poi, dopo aver ricevuto anche un premio di ben 16mila euro nel 2012, accuserà gli stessi ‘fiduciari’ negli interrogatori con la Guardia di Finanza. Per poi ritrattare quest’oggi in aula e ridimensionare, alla presenza di Ceriani, quanto dichiarato all’epoca. In aula erano presenti anche il segretario generale della Uilm Palombella e il responsabile della siderurgia della Fiom Rosario Rappa, per i quali però non c’è stato tempo per l’interrogatorio. Che presumibilmente avverrà venerdì quanto si tornerà in aula.

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