Gli esuberi sono quelli che escono dall'assunzione ArcelorMittal per essere depositati nell'azienda "B" commissariata
Ilva, sindacati in Belgio. Due giorni nella fabbrica e poi si torna a trattare
La vertenza su Ilva riparte dal Belgio. Esattamente
da Gand. Qui, ArcelorMittal, acquirente del gruppo siderurgico, possiede
il suo stabilimento che considera il più simile a quello di Taranto.
Entrambi costruiti negli anni Sessanta, entrambi a ciclo integrale. Il
primo è ripartito, dopo la cessione, e oggi è specializzato nella
produzione di alta gamma, acciaio soprattutto rivolto al mercato
dell’auto. Il modello Gand è quello che l’impresa vorrebbe “esportare a
Taranto” ed è per questo che i vertici di Mittal, oggi e domani,
illustreranno le caratteristiche di questi impianti a una delegazione
dei sindacati metalmeccanici. Il gruppo siderurgico, alla guida col suo
85% di Am Investco, la nuova società che a giugno ha vinto la gara per
l’aggiudicazione dell’Ilva dall’amministrazione straordinaria, mostrerà
lo stabilimento belga ai rappresentanti di Fim-Fiom e Uilm.
A Gand, tra l’altro, si sperimentano le nuove tecnologie per la cattura del carbonio che Mittal vuole mettere in pratica anche a Taranto allo scopo di abbattere le emissioni inquinanti. Lo stabilimento, per l’area a caldo, inoltre, presenta tecnologie all’avanguardia anche per l’impatto degli altoforni e punta sulla finitura (cioè sugli impianti a freddo) per realizzare il valore aggiunto di un acciaio di qualità.
Dopo la due giorni, una full immmersion sul modo di lavorare di ArcelorMittal in Belgio, il confronto sull’Ilva tra sindacati e Am Investco tornerà a farsi caldo in Italia.
Di Taranto, e solo su Taranto, si tornerà a parlare al Mise entro fine mese, il 25 e il 26 gennaio prossimi. Salvo che non ci siano ulteriori slittamenti.
La trattativa sindacale è praticamente ancora ferma. Dalla prossima settimana si inizieranno ad
affrontare le tematiche relative ai lavoratori e agli investimenti industriali. Le garanzie che ArcelorMittal dovrà mettere sul tavolo della negoziazione, per convincere le organizzazioni sindacali a dare il loro via libera alla cessione di Ilva, dovranno essere occupazionali, industriali e ambientali.
A Gand, tra l’altro, si sperimentano le nuove tecnologie per la cattura del carbonio che Mittal vuole mettere in pratica anche a Taranto allo scopo di abbattere le emissioni inquinanti. Lo stabilimento, per l’area a caldo, inoltre, presenta tecnologie all’avanguardia anche per l’impatto degli altoforni e punta sulla finitura (cioè sugli impianti a freddo) per realizzare il valore aggiunto di un acciaio di qualità.
Dopo la due giorni, una full immmersion sul modo di lavorare di ArcelorMittal in Belgio, il confronto sull’Ilva tra sindacati e Am Investco tornerà a farsi caldo in Italia.
Di Taranto, e solo su Taranto, si tornerà a parlare al Mise entro fine mese, il 25 e il 26 gennaio prossimi. Salvo che non ci siano ulteriori slittamenti.
La trattativa sindacale è praticamente ancora ferma. Dalla prossima settimana si inizieranno ad
affrontare le tematiche relative ai lavoratori e agli investimenti industriali. Le garanzie che ArcelorMittal dovrà mettere sul tavolo della negoziazione, per convincere le organizzazioni sindacali a dare il loro via libera alla cessione di Ilva, dovranno essere occupazionali, industriali e ambientali.
I sindacati chiedono garanzie sugli investimenti, annunciati pari complessivamente a 2,3 miliardi di euro ma soprattutto non accetteranno esuberi. Nessun lavoratore deve perdere il lavoro, è quello che vogliono chiaramente ottenere i dipendenti di Ilva che hanno già incassato nei mesi scorsi l’apertura della trattativa sulla base di partenza delle attuali condizioni economiche e contrattuali per i lavoratori. Più ostico sarà il ragionamento sui numeri. Il Governo ha ottenuto già che, a cessione concluso, la riassunzione sia garantita da Mittal per almeno diecimila persone... I lavoratori esclusi dalle riassunzioni saranno comunque collocati nel segmento delle bonifiche e degli interventi ambientali, a carico dell’Amministrazione straordinario. Si potrebbero studiare infine forme di esodo incentivato, formule di prepensionamento o di mobilità volontaria interna in altre fabbriche del colosso ArcelorMittal. Risposte, tuttavia i sindacati le chiedono, non di meno, anche sul sugli aspetti ambientali. Garanzie di intervento contro l’inquinamento sono fondamentali non solo per i cittadini ma soprattutto per i lavoratori che dentro l’Ilva ogni giorno trascorrono almeno otto ore della loro vita.
Nessun commento:
Posta un commento