mercoledì 17 gennaio 2018

Processo Ilva - Nonostante le pesanti "zeppe" degli avvocati di Riva e complici, si comincia a sentire una vera denuncia

Non è un caso che questa denuncia/verità delle aperte e continue gravi violazioni sulla sicurezza si sentano dalla testimonianza di un operaio Ilva, Rito, che, come ha detto in aula, dopo la morte del lavoratore zaccaria per il crollo della gru, ha detto "basta" e ha portato in ogni occasione la sua protesta, la rivendicazione della sicurezza, della difesa della salute degli operai come dei cittadini, contestando apertamente capi e capetti che da un lato cercavano miseramente di sminuire le responsabilità dell'Ilva ("si muore a tutte le parti...", "chi l'ha detto che i morti, gli ammalati di tumore dipendano dall'Ilva...", e squallidità del genere); dall'altro con minacce o "promesse" cercavano di far stare zitto l'operaio.

Dopo le tentennanti testimonianze di alcuni "fiduciari", che hanno anche ritrattato quello già dichiarato alla GdF anni fa, è entrata nella grigia aula della Corte d'Assise, una ventata di protesta. A dimostrazione che gli operai dell'Ilva, pur spesso da soli, abbandonati e ostacolati dai sindacati confederali, hanno sempre cercato di lottare per la salute, la sicurezza, l'ambiente.

A fine mese pubblicheremo una sintesi delle cose dette da questo operaio.

Oggi, al processo, in scena era la "mazzetta" di 10mila euro data dal figuro Archinà alla Chiesa, per avere la "benedizione" della strage silenziosa che Riva portava avanti...
Intanto gli avvocati di Riva e soci ancora una volta, con una serie di interruzioni, hanno cercato di bloccare e rinviare l'udienza, senza però riuscirci

Nella prossima settimana vi saranno 3 udienze: martedì, mercoledì e venerdì

Lo Slai cobas sta preparando una nuova iniziativa, presenza delle parti civili dentro e fuori dal Tribunale, e la venuta degli avvocati di Torino.

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