venerdì 26 gennaio 2018

La chiusura della libreria Gilgamesh è una perdita per la cultura, per la città, per il dibattito su temi essenziali. Una libreria e Miriam sempre aperta e disponibile ad ospitare presentazioni di libri, incontri, avvenimenti culturali, sociali importanti - Noi ne siamo stati diretti testimoni e siamo molto dispiaciuti per questa chiusura, che è frutto solo della logica capitalista del mercato, dei grandi che mangiano i piccoli. Ma Miriam non deve arrendersi... Grazie Miriam


La Gilgamesh si arrende, chiude un’altra libreria
La Gilgamesh si arrende, chiude un’altra libreria
«Da domenica 21 gennaio fino al 27 gennaio liquidazione totale della merce presente in negozio. 50% di sconto su tutto e 200 titoli a 5 euro».
...a Taranto chiude una libreria indipendente. Dice che a Taranto chiude un posto di cultura in un quartiere povero di punti di riferimento di questo tipo. Oltre alla vendita di libri sfumano le presentazioni con gli autori, i laboratori culturali, il luogo di incontro per diverse conferenze stampa. Taranto inizia già a soffrire la mancanza di quel posto che da lunedì non ci sarà più. Sono stati numerosi gli inviti a non mollare e i messaggi di solidarietà per la proprietaria Miriam Putignano.
Quando chiude una libreria non chiude solo un’attività commerciale, chiude una possibilità offerta a tutti di salvarsi con un libro...
Miriam è stata una presenza certa, pronta a consigliare con un sorriso il prossimo libro da leggere. «Chiudere la libreria Gilgamesh è stata una scelta maturata nel corso del tempo – ha spiegato - oggi non è facile condurre un’attività di questo tipo, ci sono tantissime chiusure in Italia. Acquistiamo in regime di monopolio, non si può scegliere tra fornitori con prezzi migliori. Gli sconti si applicano in proporzione al volume di acquisto e ovviamente i grandi hanno un margine di guadagno maggiore dei piccoli». Un problema che non riguarda solo la città, come ha specificato Putignano: «Purtroppo si tratta di un fenomeno nazionale, anche se Taranto è un territorio con una condizione economica non ottima, molti giovani sono senza lavoro, tanti sono i precari, i lavoratori Ilva sono continuamente sul filo del rasoio. Anche la base culturale non è eccellente ma credo che si tratti di una situazione generale».

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