"Ilva, Urso in pressione dopo il sequestro di Afo1: “La procura non fermi tutto o finirà come a Bagnoli” "Se non permette la messa in sicurezza, sarà impossibile riattivarlo e l'investitore scapperà"
E poi Urso passa alle pressioni: "...Adolfo Urso adombra l’ipotesi che ci sarà una ricaduta occupazionale nel breve periodo e, soprattutto, arriva a ipotizzare uno stallo nella cessione a causa dell’intervento della magistratura, senza facoltà d'uso".... “È chiaro che se qui si crea un’altra Bagnoli finirà come a Bagnoli”, ha detto paventato l’ipotesi di una chiusura con strascichi catastrofici sotto il profilo occupazionale e ambientale per il territorio.
“C’è l’auspicio che la procura non inibisca la manutenzione dell’altoforno perché altrimenti tra poche ore, se non fosse possibile intervenire per mettere in sicurezza l’impianto, non sarebbe comunque più possibile riattivarlo. Il che, come detto, significa da subito essere costretti a mandare in cassa integrazione un numero consistente di lavoratori con, probabilmente, la fine del sogno della siderurgia green a Taranto”. Uno scenario in cui, ad avviso di Urso, “nessun investitore” si caricherebbe “una industria che ha già chiuso la sua attività produttiva”. Baku Steel – ha detto ancora il ministro – “investe nella riconversione ambientale e tecnologica dello stabilimento se c’è uno stabilimento in attività”. (da Il Fatto quotidiano)
Urso usa toni che hanno un senso ricattatorio. Ma
1 - Urso mette insieme lo stop alla facoltà d'uso dell'Afo 1 deciso dalla Procura con la impossibilità di fare manutenzione - Questo è falso. Lo stop alla facoltà d'uso riguarda la continuazione dell'attività produttiva dell'Afo 1; non certo la manutenzione.
Tant'è che ieri pomeriggio la Procura ha disposto che gli interventi urgenti sull'Altoforno 1 si possono fare per mettere in sicurezza l’altoforno 1 dell’ex Ilva, evitando all’impianto danni per circa 100 milioni di euro.
In questi anni si è visto che invece mantenendo la "facoltà d'uso" degli impianti, è successo che la produzione è continuata a rischio e interventi per la meszsa in sicurezza, per una vera manutenzione non si è fatta.
2 - La fermata dell’altoforno 1 era prevista già questa primavera, ma questa non si è fatta, pare per mancanza di soldi, e non è da escludere che questo sia tra le cause dell'incendio.
3 - La minaccia di Bagnoli, primo dovrebbe essere rivolta allo stesso governo, e a quelli precedenti: non c'è una nuova Bagnoli se si fanno gli interventi di riconversione degli impianti; cosa tuttora in alto mare. Fermo restando che a Bagnoli la popolazione aspetta ancora, dopo più di 30 anni, la bonifica dell'area, che abbandonata è ancora più inquinante.
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