martedì 27 maggio 2025

Sulle elezioni a Taranto - un primo commento

In queste elezioni che confermeranno anche nel loro esito finale che per i proletari, i lavoratori, i disoccupati, le donne, i giovani dei quartieri di Taranto; per i problemi essenziali delle masse nella nostra città: lavoro, basta precarietà e miseria salariale (caratteristica proprio degli appalti pubblici comunali), salute, peggioramento della situazione negli ospedali, condizioni delle scuole, stato di degrado ambientale della nostra città, aumento della militarizzazione, del fare di Taranto sempre più città di guerra, ecc., "si cambia per non cambiare niente";

vi è stata una certa "novità": l'attivismo propagandistico di liste e candidati da parte di commercianti, esercenti - anche nelle altre elezioni alcuni si erano attivati, ma in questa occasione questo appoggio o diretta partecipazione si è molto esteso, sia ai candidati sindaci (con poche differenze) sia alle liste. Questo ha contribuito ad una crescita del numero dei votanti, che è stato più del 56%.

Quindi anche i due candidati sindaci - Bitetti centrosinistra, da anni nell'istituzione comunale, che ha preso il 37,39% e Tacente che ha raccolto l'area intorno a Melucci, equivoca tendenzialmente di centrodestra e ha raccolto la Lega, prendendo il 26,16% -  che andranno al ballottaggio sono espressione politica degli interessi economici di questi settori, e in generale dei settori della piccola e media borghesia, Tacente, con la Lega della borghesia bottegaia - non certo delle masse popolari che però sono sempre la maggioranza.

Certo, rispetto alle ultime tornate elettorali (ma questa volta si votava su 2 giorni), i votanti sono aumentati. Ma da una prima valutazione, sono invece diminuiti i voti degli operai, dei lavoratori, lavoratrici in lotta. Un esempio significativo è stato la dichiarazione esplicita durante lo sciopero e il blocco di mercoledì 21 maggio fatta dagli operai dell'Ilva che hanno detto che loro non sarebbero andati a votare, perchè nessuno dei candidati sindaci, dei partiti, dei componenti delle liste si era mai fatto vedere o si era realmente occupato della grave situazione degli operai e degli abitanti dei quartieri inquinati a causa dei piani del governo, padroni sull'Ilva.

Tornando agli attuali esiti elettorali, il M5stelle è andato più avanti rispetto alle aspettative; ha più che raddoppiato la sua precedente percentuale, arrivando a più del 10%. Questo sembrerebbe il frutto soprattutto di 2 fattori. Da un lato il suo smarcarsi dalle altre liste, quindi è sembrato un pò prendere le distanze rispetto ai disgustosi giochi di potere che abbiamo visto negli scorsi mesi a Taranto - nella precedente elezione comunale invece aveva appoggiato la coalizione 'Melucci'; dall'altro della raccolta di una parte di voti di ambientalisti che non poteva andare alle altre liste, anche se una parte di loro ha votato Bitetti. 
Ma sicuramente a questa lista, al M5S non si può dare affatto un segno positivo - i suoi principali esponenti sono per la chiusura dell'Ilva; nè l'abbiamo visto in città nella importante mobilitazione per la Palestina, contro la guerra e del fare di Taranto città di guerra.  

Tuttora gli operai, i giovani, le donne, le masse di Taranto più sfruttate e oppresse, non hanno un partito da appoggiare. Hanno invece un loro partito proletario da costruire, e questo non può che essere rivoluzionario, comunista di tipo nuovo; hanno una loro forza politica di classe da sviluppare e da far pesare dovunque, ma prima di tutto nelle lotte. 

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