In queste elezioni che confermeranno anche nel loro esito finale che per i proletari, i lavoratori, i disoccupati, le donne, i giovani dei quartieri di Taranto; per i problemi essenziali delle masse nella nostra città: lavoro, basta precarietà e miseria salariale (caratteristica proprio degli appalti pubblici comunali), salute, peggioramento della situazione negli ospedali, condizioni delle scuole, stato di degrado ambientale della nostra città, aumento della militarizzazione, del fare di Taranto sempre più città di guerra, ecc., "si cambia per non cambiare niente";
vi è stata una certa "novità": l'attivismo propagandistico di liste e candidati da parte di commercianti, esercenti - anche nelle altre elezioni alcuni si erano attivati, ma in questa occasione questo appoggio o diretta partecipazione si è molto esteso, sia ai candidati sindaci (con poche differenze) sia alle liste. Questo ha contribuito ad una crescita del numero dei votanti, che è stato più del 56%.
Quindi anche i due candidati sindaci - Bitetti centrosinistra, da anni nell'istituzione comunale, che ha preso il 37,39% e Tacente che ha raccolto l'area intorno a Melucci, equivoca tendenzialmente di centrodestra e ha raccolto la Lega, prendendo il 26,16% - che andranno al ballottaggio sono espressione politica degli interessi economici di questi settori, e in generale dei settori della piccola e media borghesia, Tacente, con la Lega della borghesia bottegaia - non certo delle masse popolari che però sono sempre la maggioranza.
Certo, rispetto alle ultime tornate elettorali (ma questa volta si votava su 2 giorni), i votanti sono aumentati. Ma da una prima valutazione, sono invece diminuiti i voti degli operai, dei lavoratori, lavoratrici in lotta. Un esempio significativo è stato la dichiarazione esplicita durante lo sciopero e il blocco di mercoledì 21 maggio fatta dagli operai dell'Ilva che hanno detto che loro non sarebbero andati a votare, perchè nessuno dei candidati sindaci, dei partiti, dei componenti delle liste si era mai fatto vedere o si era realmente occupato della grave situazione degli operai e degli abitanti dei quartieri inquinati a causa dei piani del governo, padroni sull'Ilva.
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