Prosegue la mattanza di Gaza, giorno dopo giorno, implacabile. Cinquantasette le persone uccise stanotte, tra cui diciotto bambini. È diventato virale il video delle fiamme che inseguivano una bambina che scappava dall’aula divorata dall’incendio innescato dalle bombe che hanno colpito la scuola dove lei e altri fanciulli avevano trovato rifugio.

Le tenebre e le bombe
Al solito, Israele bombarda di notte. Non c’è nessun motivo militare per attaccare col buio, ché Hamas non ha certo la contraerea e per i droni che battono la Striscia in cerca di bersagli la notte è come il giorno.Il perché l’IDF scelga le tenebre per i suoi attacchi lo ha spiegato ad al Akhbar la psicologa Sabreen Al-Shaer: serve a “istillare terrore psicologico nella popolazione, il che aumenta la paura, l’ansia e la mancanza di sicurezza”. Inoltre, “l’oscurità totale causata dall’interruzione della corrente in tutta la Striscia ostacola le operazioni di soccorso e l’arrivo delle ambulanze, aumentando il numero delle vittime e rendendo ancora più difficile prestare assistenza ai feriti”.

“I bombardamenti notturni sui civili – ha aggiunto – lasciano profonde conseguenze psicologiche, che si manifestano in disturbi del sonno, attacchi di panico, ansia e una costante sensazione di insicurezza […] molti abitanti di Gaza, soprattutto i bambini, soffrono di difficoltà a dormire, insonnia cronica e incubi ricorrenti”.
Secondo la psicologa, sintetizza al Akhbar, “gli effetti psicologici dei bombardamenti notturni sui bambini provocano anche patologie fisiche come spasmi muscolari e minzione involontaria, a causa dell’estremo stress psicologico, nonché comportamenti aggressivi o di ritiro in se stessi in risposta al trauma psicologico, con conseguenti difficoltà di apprendimento.
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