martedì 20 dicembre 2016

NO ALLA VERGOGNA DEL CCNL METALMECCANICO - NO AL REFERENDUM

In questi giorni nella fabbriche, e anche all'Ilva e in altre fabbriche metalmeccaniche di Taranto, è in corso il referendum sull'accordo sul CCNL metalmeccanico firmato dai sindacati confederali, e salutato dai padroni come tappa fondamentale ed esempio per altri contratti dell'attuazione della linea di più sfruttamento meno salario.

Ma in tante fabbriche gli operai si stanno opponendo a questo contratto che è un insulto per gli operai e le operaie, e anche al referendum fanno sentire forte la loro protesta o votando NO o non partecipando al referendum farsa.

Come abbiamo scritto settimane fa: Questo contratto segna il trionfo dei padroni e del governo e completa il processo di integrazione dei sindacati confederali come parte dell'Ufficio personale delle aziende. La firma da parte della Fiom segna la fine, anche pratica, dell'anomalia Fiom e la riduzione di questo sindacato, checchè ne pensino i tanti delegati combattivi che pur esistono e quel gran numero di operai iscritti alla Fiom che lottano e resistono ai padroni nelle fabbriche.
Al centro di questo contratto vi è stata l'adesione all'ideologia e al modello contrattuale dei padroni. Quindi, un contratto nazionale che non sancisce le conquiste salariali, di tutela normativa delle condizioni di lavoro, di sicurezza, ma che sancisce il principio generale dell'interesse dell'azienda. I contratti aziendali vengono legati alla produttività ancor più di quanto lo siano adesso, e il metodo è quello di collaborare per la competitività sul mercato dell'azienda.
A questo tipo di ideologia e di programma del padrone aderiscono in maniera entusiasta i sindacati confederali le cui dichiarazioni sono una sorta di “inchino” alle aziende e ringraziamento per averli ammessi alla firma di questo contratto; la novità è che il sindacato è parte integrante del modello contrattuale scritto dal padrone. Ovvero il sindacato non è più tale. Ignobili sono poi la dichiarazioni del (ex)sindacalista Landini che parla di “segnale di unità importante in questo momento”.

Questo contratto dei metalmeccanici, ha lo scopo di cancellare il contratto nazionale e il sindacato quale soggetto di difesa delle condizioni di lavoro e nelle fabbriche. E' quindi del tutto evidente che bisogna dire un chiaro NO a questo contratto! E' stato organizzato un referendum alla vigilia di natale (19-20.21 dicembre), ma i referendum in fabbrica sono sempre stati sotto ricatto e di falsa democrazia. 
Quindi, il NO al contratto è il rifiuto di questa farsa-tragedia. Ma questo NO esiste se si riorganizza il sindacato in fabbrica, come sindacato di classe e di massa

Da un volantino dello Slai cobas per il sindacato di classe

92 EURO DI AUMENTO SONO UNA BUGIA
51 EURO LORDI IPOTETICI al 5° livello, potranno diminuire secondo l'inflazione o essere assorbiti dalla contrattazione aziendale.
41 EURO NON PER TUTTI, DIVISI TRA BUONI SPESA, detassati per l'azienda, ma non maturano i contributi per i lavoratori e senza effetto su ferie par tfr;
COMETA E METASALUTE, solo per chi è iscritto. Un meschino incentivo all'obligatorietà. = affari per i sindacati che li gestiscono.
MARZO 2017 UNA TANTUM DI 80 EURO LORDE.
NEL CCNL ENTRA L'ACCORDO FASCISTA  DEL 10 gennaio 2014, che taglia la democrazia, limita lo sciopero, sanziona chi lotta e porta le deroghe al contratto nazionale, anche per diminuire i premi di risultato già in essere.
AUMENTANO GLI STRAORDINARI OBBLIGATORI E FLESSIBILITA, DEMANSIONAMENTO
104 DA PROGRAMMARE 10gg prima del mese di utilizzo

IL NUOVO CCNL DEI METALMECCANICI È INFAMANTE E INSULTANTE. OPERAI TRATTATI COME POVERACCI CUI FARE L'ELEMOSINA MENTRE I SINDACATI CHE LO FIRMANO, CUI SI È AGGIUNTO LANDINI, PRENDONO PRIVILEGI PERMANENTI E UN AUMENTO DEGLI AFFARI TRAVESTITI DA SERVIZI, DAI PADRONI.
ORA CHIAMANO AD UN REFERENDUM SOTTO IL LORO CONTROLLO, DI FALSA DEMOCRAZIA E DI RICATTO!
DICIAMO NO!
Non serve l'opposizione interna alla Fiom, che esce ad ogni accordo bidone per far da freno a chi non ne può più e vuole cambiare Poi, passata la bufera, torna nei ranghi e lasciano tutto come prima.

IL NO AL CONTRATTO HA BISOGNO DI ORGANIZZARE UN VERO SINDACATO DI CLASSE IN FABBRICA!

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

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