(Dalla stampa)
L’intesa Riva-Ilva aumenta l’appeal del gruppo siderurgico agli occhi dei pretendenti.
Come anche il turnaround che si profila nei conti: grazie all’aumento del prezzo dell’acciaio e della produzione, l’Ilva si prepara a invertire il trend che la vedeva in passato produrre in perdita. La società conta di chiudere il 2016 con un Ebitda in «miglioramento» rispetto al 2015 (archiviato con un rosso di 546 milioni) e una produzione di 5,9 milioni di tonnellate d’acciaio rispetto ai 4,7 milioni del 2015.
Chi si insedierà a Taranto potrà ora concentrare le proprie risorse sul progetto che dal giorno in cui affluiranno effettivamente i soldi a Taranto avrà il suo tempo zero. E a quel punto sarà possibile gestire nella quotidiana operatività il recupero di efficienza gestionale...
Ilva, l'accordo apre la porta a Jindal.
La pace con i Riva garantisce gli investotori indiani che entrano nella cordata AcciaiItalia
Una pace giudiziaria che rassicura gli investitori e “vale” anche più del miliardo e rotti che pioveranno sull’Ilva.
Come riporta il quotidiano genovese Il Secolo XIX, il gruppo indiano Jindal, tra i maggiori al mondo e rivale di ArcelorMittal, ha rotto gli indugi ed affiancherà - da socio ‘pesante’, in termini economici e di know how - Arvedi, Del Vecchio e Cassa Depositi e Prestiti nella cordata AcciaiItalia. A garantire l’investimento agli indiani (anche) il clima nuovo che si è creato tra gli ex proprietari dell’Ilva, i Riva che si sono sempre detti espropriati con tanto di ricorsi giudiziari, e lo Stato che oggi gestisce l’azienda tramite i commissari.
MA SERVE ANCHE NELLA LOTTA DI CONCORRENZA INTERNAZIONALE TRA PAESI IMPERIALISTI PER IL MERCATO DELL'ACCIAIO
Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda: L'Ilva è un grandissimo produttore di acciaio, il più grande d'Europa in termini di stabilimento, che ha oggi tutte le possibilità per competere a livello mondiale. Finalmente l'Europa ha cominciato a mettere dazi pesanti sull'acciaio importato dalla Cina e quindi è una possibilitàconcreta non solo per salvare l'occupazione ma per salvare una produzione importante". Ilva in amministrazione straordinaria, infatti, dovrebbe chiudere l'anno a 6 milioni di tonnellate, rispetto alle 4,7 del 2015. E il gruppo sta iniziando ad invertire il trend delle perdite. La società conta di chiudere il 2016 con un Ebitda in "miglioramento" rispetto al 2015 che vide un negativo di 546 milioni.
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