13 lavoratori dell'appalto della Ina Global Service rischiano che il licenziamento, momentaneamente revocato, si trasformi in realtà, e tutti si muovono per coprire solo i propri interessi, fregandosene dei lavoratori.
Ieri c'è stato un altro passaggio di questa sceneggiata, che per i lavoratori però può significare perdere il lavoro.
Per settimane la Global service ha fatto la "innocente", quella che cadeva dalle nuvole per l'improvviso e immediato cambio di appalto da parte della Leonardo spa di un segmento del servizio di pulizia, e ieri, invece, viene fuori che di questo cambio d'appalto tutti erano a conoscenza.
Vi è stata, infatti, una gara d'appalto, a cui la stessa Ina Global aveva partecipato, perdendo, mentre era stata vinta dalla GBM srl.
Questo spiega perchè, nonostante più volte richiesta dallo Slai cobas, la Ina global non ha mai fatto vedere la comunicazione ufficiale scritta della Leonardo sulla cessazione dell'appalto.
Non solo. Nessun lavoratore della Ina Global aveva mai saputo che non si trattava di un appalto unico, ma di appalti con scadenze diverse, benchè il servizio di pulizia fosse il medesimi e tra i lavoratori non c'è distinzione di mansioni o di servizio.
Ma i sindacati confederali possibile che tutto questo non lo sapessero?
La Leonardo spa non richiama la nuova ditta vincitrice del segmanto di servizio, la GBM srl, al rispetto della clausola sociale di salvaguardia dei lavoratori nel passaggio di appalto, prevista dal CCNL applicato alle pulizie, anche industriali, e dà tranquillamente l'autorizzazione alla Gbm a far entrare altri suoi lavoratori (inquadrati come metalmeccanici).
La GBM srl, infine, fa la finta tonta. Dichiara di applicare anche per i lavoratori delle pulizie il CCNL metalmeccanico e, pertanto, di non avere alcun obbligo di prendersi i lavoratori cessanti con la Ina Global, aggiungendo esplicitamente che i lavoratori se li vuole scegliere lei, come se fossero pomodori al mercato.
Questa commedia deve essere fatta saltare dai lavoratori!
Tutta la vicenda, dall'origine, è ambigua, e illegittima.
In ogni caso nessun posto di lavoro deve essere perso, o i 13 lavoratori - tutti o in parte - passano alla nuova Ditta o restano alla Ina Global.
la Ina Global nell'indicare i nominativi dei 13 lavoratori non ha adottato alcun criterio oggettivo, mostrando chiaramente di voler fare scelte di comodo, unilaterali (come nel 2013 fece su alcune assunzioni). Questa politica discriminatoria non deve passare!
Se i licenziamento sono stati revocati, la ditta non può continuare a bloccare i loro tesserini di entrata.
Se i licenziamenti sono revocati, allora il 13 febbraio - giorno di ripresa del Tavolo in Provincia - si riparte a "bocce ferme", non ci sono elenchi di lavoratori già "licenziabili".
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