domenica 26 febbraio 2017

Associazione Salam: il braccio "sporco" della Prefettura per l'accoglienza straordinaria dei migranti?

 
Riportiamo uno stralcio da un comunicato stampa dell'Ass. Babele, che informa su una richiesta, indirizzata alla Prefettura UTG di Taranto, di Convocazione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, a cui finora non c'è stato alcun riscontro.

In questa lettera si chiedono chiarimenti alla Prefettura di Taranto per le situazioni che si sono prodotte nel tempo in relazione alla gestione della accoglienza straordinariae in particolare della situazione anomala con la Salam.

DALLA LETTERA:  
"...Ci si riferisce nello specifico alla situazione economica dell’ente gestore Salam che, dalle notizie spesso riportate dagli organi di informazione, è stato al centro di vicende economiche e giudiziarie che hanno dato origine a numerosi atti di protesta dei richiedenti protezione almeno dall’estate 2015, secondo quanto riportato dalla cronaca locale.
Difatti risulta che:
• fra il dicembre 2014 e il maggio 2015 veniva pignorata presso i vostri Uffici la somma complessiva di €. 475.000, a fronte di un debito maturato verso i fornitori da parte di Salam e non onorato nonostante i pagamenti della Prefettura fossero stati regolarmente erogati;
• il debito è stato saldato direttamente dai vostri uffici al fornitore in seguito ad azione giudiziaria che vedeva soccombente associazione Salam;
• associazione Salam, in seguito alla impossibilità di partecipare ai bandi successivi a causa delle citate vicende e quindi di poter assolvere agli obblighi di garanzia bancaria, partecipava alle gare in ATI con altra associazione denominata Alfallah, inequivocabilmente riconducibile alla stessa presidente di associazione Salam;
• nonostante le evidenti difficoltà di gestione delle nominate associazioni, Prefettura di Taranto continua nel tempo ad assegnare fuori convenzione, e quindi senza reali certezze dei tempi di pagamento, numeri sempre più alti di richiedenti asilo, fino ad arrivare a trecento (e attualmente superare questo numero), a fronte di una convenzione per 129;
• per garantire l’ospitalità a questo alto numero di persone, veniva autorizzata all’esercizio una struttura, come già detto sopra, considerata assolutamente inadeguata secondo le dichiarazioni a mezzo stampa di alcuni dipendenti oggetto successivamente di licenziamento..."

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