Comunicato stampa
Da diverse settimane i migranti accolti nel centro gestito nel quartiere Paolo VI dalla Associazione “Noi e Voi” di don F. Mitidieri - in maggioranza ospiti della struttura da oltre 6 mesi - chiedono la loro iscrizione nei registri anagrafici del Comune e la conseguente emissione della Carta d’Identità.
Dopo le proteste dei migranti, il 21 marzo il Comune ha inviato alla Prefettura una nota con cui si chiarisce, tra l’altro che:
“… La richiesta di iscrizione anagrafica, ai sensi del su citato art. 6 … individua nel responsabile della stessa convivenza il soggetto legittimato a rendere la dichiarazione anagrafica per richiedere l'iscrizione anagrafica di che trattasi, se il migrante convivente è munito di permesso di soggiorno in corso di validità”.
“… La richiesta di iscrizione anagrafica, ai sensi del su citato art. 6 … individua nel responsabile della stessa convivenza il soggetto legittimato a rendere la dichiarazione anagrafica per richiedere l'iscrizione anagrafica di che trattasi, se il migrante convivente è munito di permesso di soggiorno in corso di validità”.
In buona sostanza si dice che è solo per l’inerzia della “Noi e Voi” che i migranti a tutt’oggi non hanno la carta d’identità.
A seguito di questa comunicazione ufficiale, ieri, 29 marzo, un delegato dei migranti è stato ricevuto dal Vice Prefetto Trematerra, la quale ha riferito che “già a seguito della prima richiesta inoltrata di incontro da parte dello Slai COBAS, la Prefettura ha contattato in merito la Noi e Voi, che ha assicurato che stava provvedendo”.
Purtroppo, diciamo noi, le promesse della “Noi e Voi” non corrispondono affatto a verità.
Di fronte alla nostra insistenza e contestazioni, la vice prefetto ha detto che la Prefettura interpellerà nuovamente in proposito l’Associazione.
Torneremo nei prossimi giorni in Prefettura, perchè si ottenga finalmente questo diritto.
PS - Ci è stato riferito che un esponente della stessa associazione, ai migranti che chiedevano chiarimenti sulla questione, avrebbe sprezzantemente risposto “vi siete rivolti allo Slai COBAS per avere la Carta d’Identità? Fatevela dare da loro, se ci riescono!”
Torneremo nei prossimi giorni in Prefettura, perchè si ottenga finalmente questo diritto.
PS - Ci è stato riferito che un esponente della stessa associazione, ai migranti che chiedevano chiarimenti sulla questione, avrebbe sprezzantemente risposto “vi siete rivolti allo Slai COBAS per avere la Carta d’Identità? Fatevela dare da loro, se ci riescono!”
A questa affermazione rispondiamo che, se davvero dipendesse solo da noi, ai migranti di Paolo VI questo diritto sarebbe stato riconosciuto da tempo...
Noi, ne stiano pur certi lor signori, non ci stancheremo di rivendicare i diritti dei migranti e di organizzarli per ottenerli. Lotteremo ancora!
Migranti Autorganizzati Slai COBAS
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