(Dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
TARANTO
- Quasi 1.500 tumori l’anno. Con un aumento del 28 per cento rispetto
al 1990. Sono numeri diffusi dall’Istat che riguardano Taranto (l’ultimo
dato si riferisce al 2014) estrapolati da report della Lilt di Lecce.
L’associazione, da anni impegnata a monitorare i dati epidemiologici
riguardanti la mortalità oncologica, ha analizzato e comparato i dati
Istat sia dal punto di vista geografico (raffronti tra regioni italiane
e, nell’ambito della Puglia, per province), che cronologico (evoluzione
del fenomeno dal 1990 al 2014). Questo il dettaglio dell’analisi
comparativa.
A Taranto sono stati 1076 i decessi per tumore nel 1990 con un tasso grezzo per 10.000 abitanti pari 18,3, 1291 nel 2000 (tasso grezzo di 22,1), 1394 nel 2010 (tasso grezzo di 24), 1495 nel 2011 (tasso grezzo di 25,7), 1467 nel 2012 (tasso grezzo di 25,2), 1457 nel 2013 (tasso grezzo di 25,1), 1493 nel 2014 (tasso grezzo di 26,1). In Puglia nel 2014 il tasso grezzo è stato di 25,5. Per quanto riguarda la mortalità per tumore del polmone, i decessi a Taranto sono stati 243 nel 1990 (maschi 221, femmine 22), 278 nel 2000 (maschi 244, femmine 34), 277 nel 2010 (maschi 231 femmine 46), 298 nel 2011 (maschi 242 femmine 56), 284 nel 2012 (244 maschi 40 femmine), 271 nel 2013 (217 maschi 54 femmine), 251 nel 2014 (206 maschi 25 femmine). Il tasso grezzo oscilla dal 7,7 del 1990 al 7,5 del 2014).
Mortalità per tumore alla mammella a Taranto: 82 decessi nel 1990 (tasso grezzo 3,0), 86 nel 2000 (3,1), 99 nel 2010 (3,3), 117 nel 2011 (3,9), 111 nel 2012 (3,7), 90 nel 2013 (3,1), 98 nel 2014 (3,3). In Puglia nel 2017 il tasso grezzo è stato di 3,7.
Ieri, intanto, è partita anche a Taranto l’edizione numero 16 della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, l’iniziativa istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri nel 2005 e organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori.
Lo scopo della campagna è quello di diffondere la cultura della prevenzione oncologica, attraverso la promozione dei corretti stili di vita, a cominciare dalla condotta alimentare. Quest’anno alla Settimana nazionale per la prevenzione oncologica hanno gratuitamente prestato la propria immagine il campione di calcio Francesco Totti e lo chef stellato Massimo Bottura. L’attenzione alla qualità e alla quantità dei cibi è un verbo costantemente praticato in terra tarantina anche dalla locale sezione provinciale della Lilt, che oggi e domani dispenserà consigli nutrizionali. Dalle 17 alle 19, nella sede di piazzale Dante 31, la biologa nutrizionista Raffaella Trovato sarà a disposizione dell’utenza per consulti inerenti la corretta alimentazione. Per tutta la settimana, inoltre, chi deciderà di associarsi alla Lilt di Taranto riceverà in dono una bottiglia di olio extravergine di oliva 100% italiano, simbolo della campagna.
L’epidemiologia locale da anni segnala il «cattivo stato di salute umana e ambientale. Non solo «tumori che - aggiunge la Lilt - le evidenze scientifiche ampiamente correlano all’inquinamento, ma anche patologie coronariche, respiratorie, ormono-endocrine, metaboliche, della riproduzione e altro ancora. Il peggio è che nonostante si conoscano, oggi più di ieri, i fattori di rischio, la nocività e la cancerogenicità di molecole e di prodotti dei processi industriali, si paventano ancora modelli di sviluppo non sostenibili e di accertato svantaggio complessivo». Secondo gli esperti, gli effetti di quello che è stato, noi li vedremo per i prossimi venti anni.
A Taranto sono stati 1076 i decessi per tumore nel 1990 con un tasso grezzo per 10.000 abitanti pari 18,3, 1291 nel 2000 (tasso grezzo di 22,1), 1394 nel 2010 (tasso grezzo di 24), 1495 nel 2011 (tasso grezzo di 25,7), 1467 nel 2012 (tasso grezzo di 25,2), 1457 nel 2013 (tasso grezzo di 25,1), 1493 nel 2014 (tasso grezzo di 26,1). In Puglia nel 2014 il tasso grezzo è stato di 25,5. Per quanto riguarda la mortalità per tumore del polmone, i decessi a Taranto sono stati 243 nel 1990 (maschi 221, femmine 22), 278 nel 2000 (maschi 244, femmine 34), 277 nel 2010 (maschi 231 femmine 46), 298 nel 2011 (maschi 242 femmine 56), 284 nel 2012 (244 maschi 40 femmine), 271 nel 2013 (217 maschi 54 femmine), 251 nel 2014 (206 maschi 25 femmine). Il tasso grezzo oscilla dal 7,7 del 1990 al 7,5 del 2014).
Mortalità per tumore alla mammella a Taranto: 82 decessi nel 1990 (tasso grezzo 3,0), 86 nel 2000 (3,1), 99 nel 2010 (3,3), 117 nel 2011 (3,9), 111 nel 2012 (3,7), 90 nel 2013 (3,1), 98 nel 2014 (3,3). In Puglia nel 2017 il tasso grezzo è stato di 3,7.
Ieri, intanto, è partita anche a Taranto l’edizione numero 16 della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, l’iniziativa istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri nel 2005 e organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori.
Lo scopo della campagna è quello di diffondere la cultura della prevenzione oncologica, attraverso la promozione dei corretti stili di vita, a cominciare dalla condotta alimentare. Quest’anno alla Settimana nazionale per la prevenzione oncologica hanno gratuitamente prestato la propria immagine il campione di calcio Francesco Totti e lo chef stellato Massimo Bottura. L’attenzione alla qualità e alla quantità dei cibi è un verbo costantemente praticato in terra tarantina anche dalla locale sezione provinciale della Lilt, che oggi e domani dispenserà consigli nutrizionali. Dalle 17 alle 19, nella sede di piazzale Dante 31, la biologa nutrizionista Raffaella Trovato sarà a disposizione dell’utenza per consulti inerenti la corretta alimentazione. Per tutta la settimana, inoltre, chi deciderà di associarsi alla Lilt di Taranto riceverà in dono una bottiglia di olio extravergine di oliva 100% italiano, simbolo della campagna.
L’epidemiologia locale da anni segnala il «cattivo stato di salute umana e ambientale. Non solo «tumori che - aggiunge la Lilt - le evidenze scientifiche ampiamente correlano all’inquinamento, ma anche patologie coronariche, respiratorie, ormono-endocrine, metaboliche, della riproduzione e altro ancora. Il peggio è che nonostante si conoscano, oggi più di ieri, i fattori di rischio, la nocività e la cancerogenicità di molecole e di prodotti dei processi industriali, si paventano ancora modelli di sviluppo non sostenibili e di accertato svantaggio complessivo». Secondo gli esperti, gli effetti di quello che è stato, noi li vedremo per i prossimi venti anni.
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