(dAL CORRIERE DELLA SERA)
Ilva, sfida da 4 miliardi di euro
(con dipendenti a quota 8mila)
L’offerta di Am Investco sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro, più 2,3 miliardi destinati agli investimenti. L’offerta di AcciaItalia si aggirerebbe intorno a 1,2 miliardi, più 3 di investimenti. Entrambe le cordate partirebbero da una occupazione di 8mila dipendenti
La corsa all’Ilva entra nel vivo. A dieci giorni dalla scadenza del termine ultimo (lo scorso 6 marzo) per la presentazione, cominciano a trapelare, da fonti vicine ai dossier, le indiscrezioni sul contenuto delle offerte vincolanti delle due cordate che si contendono l’Ilva. L’offerta di Am Investco, joint venture tra ArcelorMittal (85%) — multinazionale con sede in Lussemburgo — e Marcegaglia (15%), con advisor Jp Morgan, sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro. Che vanno sommati ai 2,3 miliardi destinati agli investimenti, per circa 4 miliardi complessivi. L’offerta di AcciaItalia, cordata composta dall’indiana Jindal South West (35%), Cassa depositi e prestiti e Delfin di Leonardo Del Vecchio (entrambe al 27,5%) e Arvedi (10%), con advisor Citi e Mediobanca, si aggirerebbe intorno a 1,2 miliardi, più 3 miliardi per gli investimenti. Anche in questo caso, circa 4 miliardi complessivi sebbene diversamente distribuiti. Vedute analoghe, da parte delle due cordate, anche sul numero iniziale dei dipendenti adeguato alla produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio: per entrambe, si parte da 8 mila (11 mila gli attuali, con 3.300 in cassa integrazione). I pesi cambieranno nel tempo, perché a fronte dei 6 milioni di tonnellate di area a caldo di Am Investco (più 4 milioni di bramme da lavorare), AcciaItalia arriverà a 10 milioni. Intanto la Commissione europea è «in contatto» con le autorità italiane e i potenziali acquirenti: è in corso un’inchiesta per aiuti di Stato e potrebbero sorgere problemi di antitrust.
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