Quattro
fogli di via dalla città di Bari recapitati in questi giorni ad
attivisti baresi. Studenti laureandi, lavoratori dello spettacolo,
operai, addirittura uno che lavora e risiede da 4 anni a Torino, poco
importa.
Le motivazioni sembrano
inverosimili: un provvedimento amministrativo ordinato dal questore
attraverso la scusante dell’avere sulle spalle un processo per
un’occupazione di oltre 6 anni fa! Parliamo dell’occupazione di Villa Roth,
immobile abbandonato dalla provincia di Bari da oltre 20 anni (processo
tra l’altro non ancora partito), occupata a fini abitativi e diventata
in pochi mesi polo culturale ed artistico data la mancanza di spazi di
socialità all’interno della città, ma sgomberata dopo 2 anni senza
valide motivazioni gettando in strada chi non aveva altro riparo.
Senza
fare voli pindarici le motivazioni sono da ricercare nel G7 della
finanza che si terrà a Bari tra
poco più di un mese, precisamente dall’11 al 13 maggio, evidentemente un evento che desta preoccupazione alle forze dell’ordine. Ma non per i rischi di jihad o attacchi terroristici, ma per eventuali proteste politiche! Questa sembra essere la prima preoccupazione della questura.
poco più di un mese, precisamente dall’11 al 13 maggio, evidentemente un evento che desta preoccupazione alle forze dell’ordine. Ma non per i rischi di jihad o attacchi terroristici, ma per eventuali proteste politiche! Questa sembra essere la prima preoccupazione della questura.
Allora
ecco pronto il piano per ospitare i capi delle 7 maggiori potenze
mondiali con i relativi ministri dell’economia. Parola d’ordine: evitare
contestazioni e mostrare una città “bianca”, pacificata, disposta ad
accogliere i responsabili delle manovre lacrime e sangue degli ultimi
anni.
Questo dei fogli di via, tra
l’altro, evidenziamo come sia un provvedimento inedito per la città di
Bari, usato per la prima volta e che leggiamo in relazione al nuovo
decreto targato Minniti, cosiddetto dei “daspo”. Non per pericolosi
terroristi, ma studenti ed operai colpevoli di contestazioni.
Ecco di seguito il comunicato di “Non solo marange – cassa di mutuo soccorso Bari”
Foglio di via per “quei bravi ragazzi di Villa Roth”
“..la
informiamo che nei suoi confronti è in atto un procedimento
amministrativo volto all’adozione del provvedimento di ingiunzione di
non fare ritorno nel Comune di Bari..”.
Con
queste parole, ovvero un provvedimento noto come Foglio di Via, la
questura di Bari sta allontanando 4 persone dalla città di Bari per 3
anni e non sappiamo se ce ne saranno altri ancora. Ciò che viene
imputato loro come prova della necessità di questo provvedimento è
semplicemente ridicolo: il fatto che siano state denunciate per
l’occupazione di Villa Roth, un’occupazione avvenuta ben sei anni fa e
le cui indagini sono concluse da 3 anni. Reati per il quale gli imputati
non sono stati ancora giudicati poiché il processo non è ancora
iniziato. La pericolosità sociale di queste persone è una barzelletta,
anche solo per il fatto che l’occupazione di Villa Roth è stata
sostenuta da tutta la città attraverso petizioni e riconoscimenti, ma
ciò nonostante la loro vita potrebbe essere rovinata sul serio, visto
che tutti loro, pur non avendo la residenza a Bari, in questa città
studiano o lavorano.
Sappiamo
quali sono le motivazioni reali che spingono la questura a un
provvedimento simile: il prossimo G7 dei ministri dell’Economia che si
terrà a Bari il prossimo Maggio. Evidentemente l’obiettivo è quello di
colpire chiunque possa risultare un attivista politico oggi o in passato
col fine di spaventare e dissuadere tutti coloro che hanno ancora
voglia di esprimere il loro dissenso. Non si perseguono dei reati, si
perseguono le persone e le loro idee, in perfetta coerenza col decreto
Minniti.
Il prezzo da pagare
è altissimo, non solo perché questi provvedimenti di tipo
amministrativo non prevedono regolare processo, ma solo il ricorso al
TAR (procedura che ha dei costi molto elevati), e soprattutto perché
queste persone saranno costrette ad abbandonare la città in cui
studiano, lavorano e vivono. Trenta giorni dalla notifica per
abbandonare la città: si tratta di una limitazione delle libertà di
movimento gravissima e illegittima.
Tutti
e tutte siamo coinvolti davanti a questa evidente negazione delle
libertà più elementari che viene imposta nel chiaro tentativo di
trasformare le lotte sociali in atti delinquenziali, con il fine ultimo
di isolare gli uni dagli altri.
Non
solo Marange, come collettivo di mutuo soccorso e cassa di resistenza
invita tutte le realtà, i collettivi, le associazioni, i singoli e le
singole a mobilitarsi per garantire a tutte e tutti la libertà di
espressione e di dissenso, contro la repressione preventiva e
indiscriminata, la militarizzazione della città e dei territori e la
deriva securitaria in atto in tutto il paese.
Respingiamo
con sdegno il tentativo della questura di Bari di criminalizzare la
vita di militanti ed attivisti. Avvieremo una campagna politica
cittadina in difesa di tutti coloro che vengono colpiti dalla
repressione ed invitiamo sin da subito tutte e tutti a partecipare il 6
aprile alla manifestazione cittadina per ribadire il nostro rifiuto a
una legge razzista, autoritaria e discriminatoria quale è il DDL
Minniti.
NON SOLO MARANGE
Collettivo di mutuo soccorso e cassa di resistenza – Bari
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