- dal volantino distribuito ieri dallo slai cobas per il sindacato di classe
- la Jindal (indiana) che ha bisogno di ingrandirsi a livello mondiale promette il cielo più blu, ma dove esiste questa azienda in India ha ridotto i salari dei suoi operai del 25%, porta avanti un'operazione di desertificazione di intere zone e cacciata delle popolazioni che vi abitano..; in Mozambico è incriminata per violazione dei diritti umani e disastri ambientali, ecc., tanto che un giornale indiano ha definito “scioccanti” le condizioni in cui lavorano gli operai., mentre Arvedi aTrieste, è indagato per inquinamento ambientale e Del Vecchio, ci mette solo i soldi (una specie di operazione Alitalia, come ai tempi di Riva).
Ilva, Jindal: possiamo dare
una svolta ecologica a Taranto
MUMBAI- «Faremo dell’Ilva uno stabilimento moderno rispetto agli standard dell’industria europea dell’acciaio, uno dei più puliti». Lo ha detto Saijan Jindal, il presidente del gruppo indiano Jsw che corre per aggiudicarsi l’Ilva di Taranto, spiegando che gli agenti cancerogeni dell’industria siderurgica «si possono minimizzare» e che Jsw lo farà con «un impianto di captazione delle emissioni polverose con un approccio molto simile» a quello che Jsw adotta nel suo principale stabilimento in India. «Le particelle polverose saranno riciclate nel giro di due anni».
AMBIENTE - «Nei prossimi due anni ridurremo l'utilizzo del carbone per produrre acciaio, e in cinque anni sarà possibile portare il rapporto fra produzione da carbone e quella da gas a 50 a 50». Accanto alla riduzione delle emissioni polverose, una tecnologia che Jsw intende applicare è l’utilizzo di acciaio "preridotto» attraverso forni elettrici. Jsw intenderebbe mantenere il maggiore altoforno, il numero 5, spento dal 2015.
LAVORO - Se il consorzio Acciai Italia si aggiudicherà l’Ilva «probabilmente ci sarà qualche riduzione dei posti di lavoro, ci stanno lavorando e ne parleremo con i sindacati». Lo ha detto Saijan Jindal, il presidente del gruppo Jsw che corre per aggiudicarsi l’Ilva di Taranto, aggiungendo che «abbiamo però intenzione di portare la produzione a dieci milioni di tonnellate l’anno (dagli attuali sei, ndr). Allora genereremo posti di lavoro».
BORSA - Jsw e i partner del consorzio Acciai Italia, che corrono per aggiudicarsi l’Ilva di Taranto contro la cordata guidata da Arcelor-Mittal, hanno «l'intenzione di quotare la società di gestione» e prevedono «il ritorno al break-even in tre anni».
AMBIENTE - «Nei prossimi due anni ridurremo l'utilizzo del carbone per produrre acciaio, e in cinque anni sarà possibile portare il rapporto fra produzione da carbone e quella da gas a 50 a 50». Accanto alla riduzione delle emissioni polverose, una tecnologia che Jsw intende applicare è l’utilizzo di acciaio "preridotto» attraverso forni elettrici. Jsw intenderebbe mantenere il maggiore altoforno, il numero 5, spento dal 2015.
LAVORO - Se il consorzio Acciai Italia si aggiudicherà l’Ilva «probabilmente ci sarà qualche riduzione dei posti di lavoro, ci stanno lavorando e ne parleremo con i sindacati». Lo ha detto Saijan Jindal, il presidente del gruppo Jsw che corre per aggiudicarsi l’Ilva di Taranto, aggiungendo che «abbiamo però intenzione di portare la produzione a dieci milioni di tonnellate l’anno (dagli attuali sei, ndr). Allora genereremo posti di lavoro».
BORSA - Jsw e i partner del consorzio Acciai Italia, che corrono per aggiudicarsi l’Ilva di Taranto contro la cordata guidata da Arcelor-Mittal, hanno «l'intenzione di quotare la società di gestione» e prevedono «il ritorno al break-even in tre anni».
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