venerdì 27 luglio 2018

Emissioni di Gas - le "ammissioni" dell'ENI non convincono e non bastano affatto (nè le dichiarazioni del sindaco Melucci) - E' ogni mattina, anche oggi, che si sente odore di gas

La realtà è che l'ENI - industria di Stato, ma come l'industria privata - taglia sui costi della sicurezza, della manutenzione impianti, e opera attivamente solo sul fronte dell'incremento dei profitti, sulla pelle della popolazione a Taranto, come in altri paesi in Italia, e ancora di più sulla pelle e la vita delle popolazioni dei paesi del nord Africa, ecc.
"L'Eni è una multinazionale oggi presente in 71 paesi, che nel 2017 ha avuto una crescita produttiva di petrolio e gas del 3,2%. Solo nell'ultimo anno il portafoglio esplorativo è aumentato di oltre 97.000 kmq di nuove superfici, distribuite tra Kazakistan, Oman, Cipro, Costa d'Avorio, Marocco e Messico. Gli investimenti complessivi sono stati pari a 442 milioni di euro, di cui 83 milioni di euro in Ricerca & Sviluppo per il settore Esplorazione & Produzione, in aumento rispetto ai 62 del 2016".

Stralci dal Corriere di Taranto del 26/7

"...si è tenuto quest’oggi il Consiglio comunale sulle questioni afferenti alle emissioni odorigene scaturite dagli impianti industriali della raffineria Eni nella notte dal 17 al 18 luglio 2018, per le quali si sono segnalate notevoli criticità e lamentele fra i cittadini del rione Tamburi, con diversi casi di ricorso al Pronto Soccorso per irritazioni cutanee e problemi respiratori... l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha evidenziato, a seguito di riscontri, che “nel periodo delle segnalazioni, le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria poste al perimetro della Raffineria, ed in particolare quelle poste sotto vento rispetto agli impianti della Raffineria, hanno evidenziato   incrementi delle concentrazioni di alcuni inquinanti (Idrogeno solforato, benzene, DMS) di tipo odorigeno o associati al ciclo produttivo”.

Nei giorni scorsi è giunta al Comune di Taranto la nota dell’Eni con la quale si è fatta esplicita
richiesta di intervento nel dibattito odierno con una rappresentanza di dirigenti della raffineria di Taranto che hanno accompagnato il direttore dello stabilimento Eni, Michele Viglialisi...
Il direttore della raffineria ionica è entrato nel merito della questione, riconoscendo l’errore e la responsabilità da parte di Eni per l’accaduto. “Questi eventi, seppur episodici – ha precisato Viglialisi – ci inducono ad una profonda riflessione. Oltre ad essere noi stessi cittadini di Taranto (riferendosi a sé stesso, ndr) siamo anche ospiti, da oltre 50 anni, di questa città, con la quale puntiamo a recuperare il rapporto di fiducia compromesso in passato”. Viglialisi ha poi ricordato gli interventi di ammodernamento in corso nella raffineria tarantina. “Da oltre un anno abbiamo avviato una nuova
stagione che consiste nel potenziamento degli impianti produttivi e ci auspichiamo che possa esserci un maggiore dialogo con la città”.
Quanto alle emissioni scaturite nella notte tra il 17 ed il 18 luglio e, come evidenziato da Arpa Puglia, anche nella successiva giornata del 19 luglio, Viglialisi afferma quanto segue: “Abbiamo avviato una task force permanente in relazione alle emissioni odorigene. Questa task force sta portando avanti la sperimentazione di nuovi interventi per risolvere il problema. Chiediamo alla popolazione di avere fiducia nei nostri interventi nell’ottica di una conciliazione fra il diritto alla salute ed il diritto al lavoro. Vogliamo infatti essere una risorsa, non solo economica, per questo territorio”. Viglialisi giudica l’evento del 17 luglio come un “errore di sistema” per il quale “ci siamo preposti di vagliare tutte le possibili soluzioni”.
Poi ha aggiunto ad alcuni interventi:
 “Le emissioni sono avvenute, nel corso della notte tra il 17 ed il 18 luglio, in occasione di normali procedure di manutenzione degli impianti ed il fatto che sia avvenuta di notte è puramente casuale” ha puntualizzato Viglialisi. Quanto all’ “errore di sistema”, il direttore della raffineria ha poi precisato che “è avvenuta una perdita di Gpl da una linea che è stata successivamente isolata. Il danno è stato riparato con un’attività che si è protratta fino alle prime ore dell’alba”.
Relativamente alla perdita di gas, essa “si è verificata a causa della corrosione di un punto della linea produttiva, precedentemente considerato  rischio di collasso medio-basso”. Al riguardo, Viglialisi ha aggiunto che si erano recentemente realizzati controlli ispettivi sulla predetta linea e dagli stessi “non erano emerse criticità”.
“Questo evento è da considerarsi episodico – ha poi specificato Viglialisi – e, a seguito della successiva manutenzione su tutte le altre linee, abbiamo scongiurato che tale evento possa verificarsi poiché non si sono rilevate criticità”.

Le relazioni di Viglialisi e di Viggiano non hanno però convinto il consigliere comunale del M5S, Francesco Nevoli, il quale ha chiesto al sindaco che si faccia artefice, interpellando l’avvocatura del Civico Ente, di un’azione risarcitoria in merito al danno ambientale, nonché al danno all’immagine dell’Ente, nei confronti di Eni...
Rispondendo a Nevoli, il sindaco Melucci ha precisato gli interventi messi in campo dall’Amministrazione comunale, affermandosi di essersi interfacciato telefonicamente direttamente con il direttore della raffineria nel corso della notte in cui è avvenuto il guasto negli impianti . “Ci siamo attivati pur non rilevando gli estremi per un’ordinanza contingibile e urgente” ha precisato Melucci, aggiungendo successivamente che “qualora gli enti preposti confermassero il danno ambientale e nel caso in cui sarebbe reiterato ci mobiliteremmo nella direzione di un’ordinanza contingibile e urgente”.Il Sindaco di Taranto ha infine ricordato che “Eni ha avviato il fermo degli impianti per favorire interventi di revamping degli impianti. Ciò per fare in modo che quella fabbrica possa rispettare la nuova Aia rilasciata alla raffineria che consentirà l’abbattimento del 50% delle emissioni nel rispetto delle normative in materia dell’Unione europea”.

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