giovedì 17 febbraio 2022

Ex Ilva, abrogato l’art. 21 del Milleproroghe - Ma aspettiamo a dire "vittoria"...

Cassata la norma che rivedeva l'utilizzo di alcune delle risorse dei fondi sequestrati ai Riva in dotazione ad Acciaierie d'Italia

- Corriere di Taranto

pubblicato il 17 Febbraio 2022, 08:31

E’ stato abrogato nella notte, come avevamo anticipato ieri, l’art. 21 del Milleproroghe Imprese di interesse strategico nazionale”: è stato infatti approvato l’emendamento soppressivo a larghissima maggioranza (hanno votato contro soltanto la Lega e Fratelli d’Italia)...

Ricordiamo che l’art. 21 prevedeva una rivisitazione delle norme sull’utilizzo di una parte dei fondi sequestrati alla famiglia Riva, il così detto ‘Patrimonio destinato‘ pari a 1,157 miliardi di euro acquisito dall’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva (normato dall’articolo 3, comma 1 del D.L. 1/2015), prevedendo che le somme finora rimaste inutilizzate, che secondo la relazione illustrativa sono in tutto 575 milioni, andassero nello specifico a finanziareprogetti di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dell’acciaio”. La norma prevedeva più nello specifico che 450 milioni fossero destinati all’attuazione del piano ambientale e di tutela sanitaria e 190 milioni alla bonifica del sito del siderurgico di Taranto e della connessa centrale termoelettrica.

(rileggi l’articolo sulla norma che regola l’utilizzo dei fondi dei Riva https://www.corriereditaranto.it/2022/01/07/ex-ilva-un-nodo-difficile-da-sciogliere/)

Come già evidenziato ieri, le somme in questione sono e restano nella disponibilità di Acciaierie d’Italia. Come previsto dall’Addendum del settembre 2018 sottoscritto tra il MiSE e ArcelorMittal Italia, 352 milioni di euro sono destinati ad interventi di decontaminazione e 188 milioni di euro per le bonifiche del sottosuolo.

Dunque non tornano nella disponibilità dei Commissari Straordinari, come erroneamente pensano in molti, i quali gestiscono la restante parte dei fondi dei Riva, pari a 617 milioni di euro destinati alla bonifica e alla messa in sicurezza permanente delle aree esterne (alcune comprese ed altre non all’interno del Piano Ambientale 2017 e presenti sia all’interno che all’esterno del siderurgico).

Ciò detto, è molto probabile che adesso il governo proverà a riscrivere quella norma inserendola in un prossimo decretospecificando meglio l’utilizzo delle risorse in dotazione ad Acciaierie d’Italia. L’essere andati sotto su un articolo relativo ad una vicenda così importante e delicata come quella dell’ex Ilva, con tutti i partiti di maggioranza compatti nella votazione ad eccezione della Lega, deve far riflettere l’esecutivo sul fatto di come oramai si tratti di un tema centrale e sensibile, dove i partiti si giocano, per motivi diversi, gran parte del loro futuro prossimo nella prossima campagna elettorale per le politiche del 2023 e non solo. E visto che a Taranto si voterà per eleggere il nuovo sindaco a maggio e nessuno vorrà avere sulla testa una spada di Damocle di questa portata. Ad maiora.

(per sapere a che punto sono le attività dei Commissari di Ilva in AS rileggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2022/02/16/bonifiche-ex-ilva-a-che-punto-siamo/)

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