Per un certo periodo ho seguito alcune
braccianti agricole, da cui ho avute alcune informazioni sulle
condizioni lavorative.
Il loro lavoro nelle varie aziende si
svolge in un arco di tempo che và dalle 10 alle 13 ore, non ci sono
pause se non quella mezzora che permette di consumare un pasto e
recuperare le forze per poi ricominciare in maniera incessante il
lavoro massacrante, chi nella terra, chi nei capannoni per imballare
prodotti ortofrutticoli, sotto lo sguardo vigile e attento dei
guardiani.
Ma non solo, il padrone usa anche lo
strumento tecnologico, quindi telecamere e cartellini magnetici che
misurano anche il tempo per pisciare. Spesso si fà la spola dal
calore delle macchine alle celle frigorifere.
Che dire poi, dei soliti noti che
approfittando del potere a loro concesso (caporali o guardiani) non
perdono tempo a proporre o a passare direttamente ad abusi sessuali!
Tutto questo ha un moto di continuità,
poichè non c'è la forza di ribellarsi, in quanto prevale il bisogno
del lavoro.
Per quanto concerne la situazione delle
immigrate, idem. Anche qui ci sono abusi e soprusi che devono subire
pur fuggendo da situazioni analoghe, nella speranza di trovare una
società civile, ma purtroppo così non è.
Ora più che mai è necessario un nuovo
sciopero delle donne! Ben vengano tutte le lotte sociali e
lavorative, ma secondo me è fondamentale sforzarci di far crescere
il più possibile la consapevolezza del proprio essere donna, solo in
questo modo si possono creare i presupposti per un cambiamento. Come
ci dimostra la storia, oggi come ieri, le donne anche con armi alle
mani, usando la loro energia e la loro determinazione sono state e
sono il motore del cambiamento.
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