Il progetto ‘’Tempa Rossa’’, com’è noto,
prevede lo stoccaggio e la movimentazione
di 2,7 milioni di tonnellate annue di greggio estratto dall’omonimo
giacimento in Basilicata. Tale greggio sarà poi stoccato in due enormi
serbatoi situati nella raffineria di Taranto e trasportato verso altre
raffinerie. Questo comporterà un imponente aumento
del traffico di petroliere in Mar Grande, nel Golfo di Taranto, ed avrà
conseguenze di natura ambientale sia in fase di stoccaggio sia in fase
di movimentazione, oltre a determinare un aumento del rischio di
incidenti rilevanti.
Il provvedimento adottato il 30 novembre
scorso dal dirigente del Ministero dello
sviluppo economico, relativo al progetto “Tempa Rossa”, costituisce
l’ultimo atto che precede il rilascio dell’autorizzazione definitiva per
l’adeguamento delle strutture della raffineria di Taranto.
L’autorizzazione all’adeguamento della raffineria dovrà
essere rilasciata previa intesa con la Regione Puglia, come previsto dalla legge.
Com’è noto, le modifiche presentate dal
Governo alla legge di stabilità attualmente
in discussione in Parlamento accolgono alcuni quesiti referendari, tra i
quali quello relativo all’art. 57 del decreto-legge n. 5 del 2012,
riguardante le infrastrutture strategiche, nel testo modificato dal
Parlamento nel dicembre del 2014.
Lo scorso anno, infatti, il Parlamento è
intervenuto su alcune previsioni di
quel decreto, stabilendo che tanto per le infrastrutture e gli
insediamenti strategici, quanto per le opere necessarie al trasporto,
allo stoccaggio, al trasferimento degli idrocarburi in raffineria e, più
in generale, per le opere strumentali allo sfruttamento
degli idrocarburi – quand’anche localizzate al di fuori del perimetro
delle aree date in concessione di coltivazione – le autorizzazioni
relative debbano essere rilasciate d’intesa con le Regioni interessate,
secondo una procedura semplificata da far valere
nell’esercizio del potere sostitutivo dello Stato in caso di mancato
accordo con le Regioni.
Ebbene, la proposta referendaria, al momento al vaglio della Corte costituzionale,
mira ad abrogare la possibilità che, per le ipotesi citate, lo Stato possa esercitare il potere sostitutivo
secondo la procedura semplificata disciplinata dalla legge n. 239 del 2004. Questa abrogazione
è ora accolta dal Governo nel pacchetto di emendamenti alla legge di stabilità, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016.
Alla luce di tutto ciò, è necessario rivolgere un appello al Presidente della
Regione Puglia Michele Emiliano affinché chieda al Ministero dello Sviluppo Economico di voler dare
applicazione alla nuova e più garantista normativa prima che sia
rilasciata l’autorizzazione sull’adeguamento della raffineria di Taranto,
in modo da giungere ad un effettivo accordo con la Regione Puglia. Nel
caso
di mancata intesa sul progetto, si chiede, per conseguenza, che il
Governo nazionale avvii una reale trattativa con la Regione, nel
rispetto del principio di leale collaborazione, pietra angolare del
quesito referendario ed anche della modifica normativa.
Il governo regionale di Puglia è pertanto chiamato ad una importante prova di reale rappresentanza delle istanze
dei territori, dei cittadini, delle associazioni, avendo
un'occasione per dimostrare un notevole cambio di tendenza nelle
modalità di coinvolgimento e di ascolto della volontà
collettiva.
Si invitano i comitati, le associazioni e i
movimenti che hanno a cuore il futuro
dei nostri territori a sottoscrivere il presente appello, affinché le
decisioni in ordine alla realizzazione delle opere nel nostro Paese non
sia solo appannaggio dello Stato centrale, ma siano condivise anche con
le collettività territoriali.
Taranto, 21 dicembre 2015.
Movimento Stop Tempa Rossa
Coordinamento Nazionale No Triv
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