TARANTO - Torna all’udienza preliminare il processo Ilva. La Corte d’assise di Taranto, sciogliendo la riserva sulla eccezione sollevata dalla procura questa mattina, ha annullato il decreto che dispone il giudizio in quanto nel verbale d’udienza preliminare del 23 luglio scorso mancava l’indicazione del difensore d’ufficio per 10 imputati i cui legali erano assenti quel giorno. Indicazione che compare nella sentenza del gup.
La procura aveva parlato di un caso di nullità relativa, mentre i legali degli imputati si erano subito espressi per la nullità assoluta in grado di far tornare il processo all’udienza preliminare. E così è stato.
Si torna, dunque, all’udienza del gup che ha preceduto quella culminata nel rinvio a giudizio di 44 persone fisiche (tra vertici Ilva, politici, imprenditori e funzionari ministeriali e regionali) e tre società. La Corte d’Assise (presieduta da Michele Petrangelo, a latere Fulvia Misserini più i sei giudici popolari) ha annullato il decreto che dispone il giudizio trasmettendo tutti gli atti all’ufficio del gup, che dovrà procedere alla fissazione di una nuova udienza preliminare. Sono coinvolti ex vertici Ilva, politici, imprenditori e funzionari ministeriali e regionali. Le accuse vanno dall’avvelenamento delle acque o di sostanze alimentari all’associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale al getto pericoloso di cose, dall’omissione di cautele sui luoghi di lavoro che avrebbero causato, tra gli altri, due 'morti bianchè, alla concussione, oltre a falsa testimonianza e favoreggiamento.
I magistrati titolari dell’inchiesta si sono accorti che nel verbale, accanto al nome di dieci imputati, compariva uno spazio bianco lì dove il cancelliere avrebbe dovuto indicare il difensore d’ufficio. La questione non era stata eccepita dai difensori fino a questo momento, ma la procura temeva che un ricorso presentato successivamente potesse annullare gli atti del processo. Nel decreto che dispone il giudizio del 23 luglio non viene riportata nemmeno l’indicazione dei ruoli ricoperti da alcuni imputati e dei periodi di riferimento. In questo caso, ha spiegato il procuratore aggiunto Argentino, si tratta di un mero errore materiale che può essere sanato con una integrazione che tenga conto della modifica del capo d’imputazione disposta il 19 febbraio scorso.
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