Lo Slai cobas vuole lavoro e piano industriali e non ammortizzatori
sociali che pilotano esuberi e chiusura
L'azienda ha riconfermato tutti gli
esuberi in tutti gli stabilimenti, riducendoli in piccolissima parte (SU TARANTO
SI PASSA DA 47 A 45).
Così ha fatto negli altri
stabilimenti.
Nel piano generale Taranto
rappresenta una piccola eccezione, in quanto il Ministero ha confermato solo
per Taranto la possibilità di accedere alla CASSA INTEGRAZIONE per area di crisi
complessa (12 mesi).
Rispetto al piano sociale... la
CEMENTIR ha messo sul tavolo 20.000 euro da offrire come
incentivo.
20.000 euro per andar via sono una
miseria!
A Taranto dove non c’è lavoro, si finisce in breve
in miseria.
Quei lavoratori che, appresa la notizia della
possibilità di 12 mesi di cassa integrazione solo per Taranto, pensano ad uno
scampato pericolo, non tengono conto che il pericolo è proprio
questo, non lottare rassegnarsi a questo.
Tutti sappiamo che visti i precedenti dell'azienda – l’azienda va avanti e noi rimaniamo indietro ad accompagnare il morto.
Anche dopo l' incontro col Ministero dello Sviluppo Economico a ottobre i lavoratori pensavano che si fosse intrapresa la strada della soluzione della vertenza, per poi vedere solo dopo qualche giorno l' azienda ritornare sulle sue posizioni.
Se il 14 novembre i sindacati confederali raggiungeranno un accordo su questo, lo slai cobas cementir dirà No e inviterà i lavoratori di Taranto a proseguire la lotta con tutti i mezzi necessari
slai cobas cementir
3471102638
9 novembre 2016
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