Vogliamo che i lavoratori agiscano in prima persona, senza le mediazioni
sindacali, perchè il lavoro si difende con la lotta vera e non con i rituali.
Se i lavoratori scelgono questa strada – noi siamo pronti a fare tutta la
nostra parte
Slai cobas per il sindacato di classe taranto
Le illusioni seminate dai
sindacati confederali nazionali su Taranto, si sono rilevati
tali.
Lo slai cobas Cementir ribadisce che è stato lo
sciagurato accordo tra azienda e confederali del 2013, che diede via libera alla
CIGS a fronte di un fumoso impegno del Gruppo a una ristrutturazione
("rewamping"), mai mantenuto, a segnare il passo per tutto il prosieguo
della vicenda.
Quell'accordo è servito da copertura e apripista ai piani aziendali di liquidazione di fatto dello stabilimento. All'epoca la Regione si impegnò perfino a cofinanziare la ristrutturazione e ammodernamento degli impianti - "ci costò fatica far passare quella delibera e oggi, con una diversa maggiornaza, un provvedimento simile sarebbe ancora più difficile da ottenere", ha subito avvertito il dirigente regionale.
Quell'accordo è servito da copertura e apripista ai piani aziendali di liquidazione di fatto dello stabilimento. All'epoca la Regione si impegnò perfino a cofinanziare la ristrutturazione e ammodernamento degli impianti - "ci costò fatica far passare quella delibera e oggi, con una diversa maggiornaza, un provvedimento simile sarebbe ancora più difficile da ottenere", ha subito avvertito il dirigente regionale.
Oggi lo slai cobas chiede che la Regione si impegni realmente perchè
alla Cementir non passi nessun esubero, in
nessuna forma, e soprattutto per inchiodare l'azienda alle proprie
responsabilità.
Non si può consentire che anche altri posti di lavoro
siano persi nella realtà industriale di Taranto, già pesantemente
penalizzata.Non si può permettere
che il gruppo Cementir continui a fare profitti e in nome
dell'internazionalizzazione si sbarazzi della produzione in Italia, lasciandosi
alle spalle deserto occupazionale e devastazione ambientale e scaricando tutti i
costi sui lavoratori e la popolazione.
Non servono ammortizzatori sociali senza un VERO E NON FINTO piano industriale che preveda l'occupazione di tutti gli operai.
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